Il Comitato faunistico regionale ha approvato l’estensione fino al 15 marzo del periodo di abbattimento dei cormorani per contenere i danni nei compendi ittici della Provincia di Oristano. Il ‘piano triennale di controllo’ dei cormorani (2019/22) era già stato approvato con una novità: l’inizio anticipato al mese di ottobre, rispetto a dicembre come negli passati.
“Negli ultimi anni, la popolazione dei cormorani è notevolmente aumentata ed ogni anno sono numerosi quelli che arrivano in Sardegna, in particolare nell’Oristanese, provocando danni ingentissimi alle produzioni locali, peraltro in un contesto economico e sociale già fragile – ha spiegato l’assessore regionale dell’Ambiente Gianni Lampis – Anticipare di due mesi il controllo contribuisce a creare una situazione nella quale il cormorano impiega più tempo ad ambientarsi negli stagni. Inoltre, con il parere favorevole dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e l’indicazione del Comitato faunistico, nei prossimi giorni firmerò il decreto per la prosecuzione del piano di controllo fino al 15 marzo, contrariamente a quanto accaduto finora con gli abbattimenti a scopo deterrente che terminavano il 31 gennaio”.
“Per la Giunta regionale, la difesa di questi sistemi produttivi locali è un’azione prioritaria. Al termine dei tre anni di attuazione del piano sarà effettuata una valutazione complessiva della sua efficacia nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei danni provocati dai cormorani ed il relativo danno economico”, ha concluso l’assessore Lampis. Una decisione. quella del comitato faunistico regionale, che non mancherà di suscitare polemiche. Soprattutto tra gli ambientalisti che, negli anni scorsi, avevano più volte espresso parere contrario contro l’abbattimento dei cormorani sostenendo che non fosse questo il modo adeguato di tutelare i pescatori.
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