Fognini veste Armani, anche sul campo da tennis, e non solo in Italia, ma nel mondo. E, per il numero 1 delle racchette azzurre, non rappresenta solo un colpo finanziario importante, conoscendo la generosità dello stilista piacentino adottato da Milano, ma anche di qualità. Soprattutto, è una prova di fiducia e può quindi determinare una spinta decisiva per una nuova accelerata alla carriera, dopo aver tante volte sfiorato l’ingresso fra i “top ten” della classifica mondiale, e magari per un indimenticabile risultato negli Slam.
Imitando la moglie, Flavia Pennetta che, proprio in chiusura d’attività, conquistò il clamoroso trionfo agli Us Open 2015. Fabio, che ha compiuto 31 anni il 24 maggio, è arrivato al numero 13 della classifica a fine marzo 2014 e proprio in questo finale di stagione, si è aggiudicato 8 tornei di singolare e 5 di doppio, specialità nella quale è salito al numero 7 e, in coppia con l’amico Simone Bolelli, ha conquistato gli Australian Open 2015. Non altissimo (1.78) e non dirompente di servizio come molti altri protagonisti, ha grandissima velocità di piedi e di braccio, ed è capace di accelerazioni micidiali che già hanno sporsero alcuni dei più forti, tra cui Nadal e Murray.
Negli ultimi anni, anche grazie all’allenatore argentino Franco Davis e alla maturazione psico-tecnica, si sta esprimendo al meglio anche lontano della prediletta terra rossa, dov’ha toccato i quarti Slam al Roland Garros 2011, contribuendo alle semifinali di coppa Davis 2014. I progressi sul duro e un controllo molto maggiore delle emozioni – da marito, e padre, dall’anno scorso, di Federico – hanno ridato impulso alla sua carriera. Suscitando l’attenzione di Giorgio Armani. Che, già in passato, si era avvicinato al tennis italiano sponsorizzando Filippo Volandri.
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