Foto: Franco Cavassi / AGF
Claudio Andrea Gemme
La sua nomina deve essere ancora ufficializzata, ma Claudio Andrea Gemme ci tiene a far capire di avere le idee chiare. “La prima cosa è preparare una buona squadra, un team di persone che andranno selezionate adeguatamente per darci un supporto, per velocizzare l’iter e il percorso piuttosto che burocratizzarlo e rallentarlo”, dice il futuro commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi a Genova.
“La scelta spetterà al sottoscritto e alle componenti del governo”, avverte, “Poi bisognerà esaminare il progetto e vedere quale sarà dal punto di vista realizzativo la costruzione più opportuna”.
Sommario
“Ho già parlato con tutti”
“Delicato è anche il tema della demolizione, ma non ho esaminato ancora questo dossier – ha aggiunto Gemme – Un tema che andrà esaminato per capire come agire”. A contattare il super manager di Fincantieri per proporgli il ruolo di commissario, molti esponenti del governo, spiega il diretto interessato: “Ho parlato prima con Di Maio, poi Salvini e poi tutti gli altri ministri a partire da Toninelli. Ho fatto lunghissimi colloqui interessanti e costruttivi con tutti loro. Ho avuto anche un ottimo colloquio con il presidente Conte”.
Il ruolo di Fincantieri
Alla domanda se Fincantieri possa occuparsi della ricostruzione, Gemme risponde: “Penso che potrebbe sicuramente fare il lavoro, è chiaro che va tutto esaminato. Io sono abituato a esaminare un progetto e vedere se all’interno ci sono le competenze adeguate per effettuare un lavoro. Il tema vero è la valutazione del tipo di realizzazione che bisogna fare”. La questione nasce dal fatto che Gemme proviene proprio da Fincantieri, di cui è manager. Ma, prosegue, “le mie dimissioni sono già sul tavolo” e appena ufficializzata la nuova nomina diverranno operative.
Tempi lunghi per la ricostruzione
Secondo Gemme “i tempi (per la ricostruzione, ndr) sono sempre molto lunghi. Non posso dare una data al momento, vorrei fissare un periodo certo per poi rispettarlo con un impegno importante. Dire 8, 12 mesi o più sarebbe come giocare al lotto”. “Il mondo intero ci guarda e dobbiamo far presto”.
Crollo ponte Morandi, Genova
Inoltre “anche formare una squadra di professionisti richiede del tempo, non è che possiamo mettere delle persone che troviamo per strada. Dobbiamo fare una cernita, una selezione importante e, in parallelo, cercare di studiare la migliore opportunità per dare finalmente alla città una dignità che ha perduto in questo momento”.
Il Pd denuncia il rischio di un conflitto di interessi
“Il commissario per la ricostruzione del Ponte di Genova, che avrà poteri decisionali e di deroga delle leggi sugli appalti come mai nessun altro commissario ha avuto negli ultimi anni, è un dirigente di Fincantieri. La stessa azienda cui Di Maio vorrebbe far ricostruire il Ponte sebbene non abbia le autorizzazioni previste per un’opera del genere e si occupi di cantieristica navale”. Lo scrive intanto su Facebook il deputato Pd Ubaldo Pagano. “Il profilo professionale di Gemme non è in discussione, ma i rischi di conflitto di interessi – rincara – sono evidenti. Il Ponte va ricostruito presto e bene, ma soprattutto nel rispetto delle regole”.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it
Post simili:
- Ponte Genova: Bucci, il mio capo è il premier, mi atterrò al decreto
- Ponte Genova: Palazzo Chigi sceglie il sindaco Bucci come commissario, Toti dà l’ok
- Ponte Genova: Bucci, il 15 dicembre parte demolizione, a marzo ricostruzione
- Un sindaco manager per rifare il ponte della disgrazia. Chi è Bucci
- Genova: i lavori di demolizione di Ponte Morandi partiranno il 15 dicembre