Si è spento nella scorse ore a Roma il sostituto commissario della Polizia di Stato Giorgio Guastamacchia di 52 anni, in servizio presso il Dipartimento della pubblica sicurezza e addetto al servizio scorta del premier Giuseppe Conte, in seguito alle complicazioni di una polmonite da Coronavirus. Lascia 2 figli e la moglie. Il capo della Polizia Franco Gabrielli ha espresso sentimenti di “cordoglio e di vicinanza ai familiari attorno ai quali si stringe la grande famiglia della Polizia di Stato”.
“Nella giornata di oggi è venuto a mancare Giorgio Guastamacchia, sostituto commissario addetto al mio servizio di protezione, di soli 51 anni”, scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte sul suo profilo Facebook. “Nei giorni scorsi era stato ricoverato a Roma dopo aver contratto il virus Covid-19”, spiega. “Rimarrà in me indelebile il ricordo della sua dedizione professionale, dei suoi gesti generosi, dei suoi sorrisi ravvivati da un chiaro filo di ironia”, ricorda il premier.
Risale a due settimane fa la notizia dell’agente risultato positivo al coronavirus e oggi morto a Roma: in una nota ufficiale del 21 marzo scorso, fu proprio Palazzo Chigi a confermare le indiscrezioni che già circolavano, mettendo in evidenza che tra il poliziotto e il presidente del Consiglio non vi era stato, nelle ultime settimane, alcun contatto diretto. Non avevano mai viaggiato, si precisava, neppure sulla stessa auto e non emergevano motivi di preoccupazione neanche per gli altri addetti alla scorta.
Le “distanze sociali” di sicurezza, sottolineava Palazzo Chigi, “sono sempre state rispettate” così come “tutte le precauzioni” anche dopo la conferma della positività al test. Anche il presidente Conte, nei giorni precedenti, si era sottoposto a tampone, con esito negativo: era stato lui stesso a raccontarlo, in un’intervista a ‘la Repubblica’ del 9 marzo.
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