AGI – Michela Murgia è morta ieri per un tumore al rene, malattia che lei stessa aveva rivelato a maggio scorso. “Mi restano pochi mesi di vita” aveva detto, e così è stato.
La sua casa editrice, Mondadori, per cui aveva pubblicato ‘Tre Ciotole’, pubblica un tweet con un messaggio semplice “Ciao Michela” e un cuore rosso su una foto di lei sorridente che sfoglia un libro.
Ciao Michela ❤️ pic.twitter.com/disO8AUNx8
— Mondadori (@Mondadori) August 10, 2023
Sui social si moltiplicano i messaggi di cordoglio da chi l’aveva apprezzata, ma anche di chi si è trovato sul fronte opposto delle sue battaglie civili. A luglio scorso aveva sposato civilmente il compagno Lorenzo, Terenzi, di sedici anni più giovane. Matrimonio avvenuto qualche settimana fa non senza polemiche in quanto la scrittrice ha sottolineato la necessità di contrarre le nozze per vedere garantiti i diritti al compagno e a quella che lei definiva la ‘famiglia queer’.
Infatti a seguire la scrittrice – una volta trasferitasi nella nuova casa con giardino – ha organizzato una grande festa per festeggiare e celebrare l’unione del gruppo e la condivisione. Alla festa ha partecipato anche Roberto Saviano, considerato facente parte del gruppo. I partecipanti erano tutti vestiti di bianco, come se fossero tutti sposi.
Ma non solo. “Il rito che avremmo voluto non esiste”, aveva detto Michela Murgia, scatenando polemiche intorno all’idea di matrimonio.
Michela Murgia, nata a Cabras il 3 giugno 1972, di formazione cattolica, prima di iniziare la carriera di scrittrice ha svolto diverse attività, compresa quella di insegnante di religione: significativa tra le altre l’esperienza come venditrice telefonica riversata nel suo primo libro, “Il mondo deve sapere” (2006), sorta di blog sul mondo dei call center e delle multinazionali che ispirerà l’opera teatrale omonima e il fortunato film “Tutta la vita davanti“.
Legatissima alle sue radici, nel 2008 pubblica per Einaudi “Viaggio in Sardegna”, una guida letteraria ai luoghi meno noti dell’isola. Due anni più tardi esce, sempre per Einaudi, “Accabadora”, romanzo che intreccia nell’isola degli anni Cinquanta i temi dell’eutanasia e dell’adozione: con questo vince prima il Premio Dessìe poi il SuperMondello e il Campiello.
Nel 2011 pubblica “Ave Mary”, riflessione sul ruolo della donna e la Chiesa. Tra le opere successive il romanzo “L’incontro” (2012), che analizza i temi della condivisione e delle affinita’; il saggio breve sul femminicidio “L’ho uccisa perché l’amavo. Falso!” (con Loredana Lipperini, 2013); il romanzo “Chiru'” (2015) e “Futuro interiore” (2016).
Alle regionali sarde del 2014 si presenta con la coalizione Sardegna possibile, che non supera lo sbarramento previsto dalla legge.
Michela Murgia è stata sposata dal 2010 al 2014 con Manuel Persico, informatico bergamasco di dodici anni più giovane.
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