AGI – Le sprovvedute che nei primi giorni di programmazione sono andate a vedere ‘Barbie’ ignorando il passaparola sul dress code rosa in sala hanno dovuto fare i conti con un effetto Alain Elkann in completo di lino blu sul treno Roma-Foggia dei “lanzichenecchi”.
Una smagata come Ilary Blasi invece lo sapeva eccome ed era pronta a mescolarsi alle ragazzine barbieggianti, come testimoniano i suoi post su Instagram con tuta monospalla attillatissima rosa shocking e trucco glitterato mentre si preparava ad andare al cinema. Avendo esagerato parecchio, è stata salvata in corner dalla figlia Chanel che sempre via social ha scritto “Tranquilli ragazzi, non l’ho più fatta uscire così”.
Ma adesso, a qualche giorno dal debutto italico del film ultrafemmminista di Greta Gerwig che sta rivitalizzando il botteghino con l’incasso ‘monstre’ di 12 milioni di euro in una settimana, è impossibile non sapere che al cinema bisogna vestirsi come confetti e che c’è un film che fingendo di celebrare la bambola e i colori pastello della Mattel è un manifesto femminista sul diritto a essere sì rosa ma anche imperfette (e a mettere al loro posto i tanti Ken che ogni donna trova sulla sua strada). Perché vetrine, palestre, ristoranti, parrucchieri, videogiochi e perfino le app per incontrare l’anima gemella sono diventati tutti tasselli reali della Barbieland cinematografica.
Sul sito di dating Bumble i protagonisti del film danno consigli a chi cerca la sua Barbie o il suo Ken nella vita vera: “Dal momento che Bumble e Barbie mettono al primo posto la gentilezza, abbiamo deciso di collaborare per incoraggiare la nostra community a inviare messaggi premurosi, diffondendo allegria” così viene spiegata la partnership. Un Truman show in versione rosa al quale anche chi vive come un hikikomori, chiuso nella sua stanza davanti al computer sarà difficile sottrarsi considerando che si è adeguato anche Google, con lo schermo che si tinge inesorabilmente di rosa con brillantini e stelline in tinta che invadono lo schermo se si osa digitare ‘Barbie film’.
Quella che ruota attorno al film con Margot Robbie e Ryan Gosling è una delle più totalizzanti operazioni di marketing mai viste, un’invasione rosa anticipata da Valentino con la sua ‘Valentino Pink PP collection’ presentata nell’autunno scorso e che quindi ha coinvolto una serie eterogenea di marchi, per tutte le tasche, danarose e non. Procurarsi il vestitino a quadri bianchi e rosa indossato da Margot Robbie nel film è semplicissimo e pure economico, ci ha pensato Zara nella sua capsule ispirata alla bambola di Mattel, per tutte le taglie e i tipi di fisicità in omaggio al messaggio inclusivo del film che annovera anche una Barbie extralarge tra le bambole di successo di BarbieLand.
Mentre impazzano gli aperitivi a tema (ovviamente pink e rigorosamente accompagnati dall’hummus rosa, realizzato con la barbabietola) Superga ha messo sul mercato le sneakers rosa con la scritta Barbie e andare in palestra con la solita canottierina nera fa ormai una tristezza infinita, serve assolutamente il top rosa Barbie, così come stanno andando a ruba gli smalti rosa e glitter, per accecanti “pink nails” come quelle appena sfoggiate da Selena Gomez per il suo 31° compleanno. E ancora: sono rosa “candy” anche le borracce ed è saltata sul carro anche la penna Barbie rosa firmata Montegrappa, anche in versione celeste dedicata al povero Ken..
Ormai si parla di estetica “Barbiecore” in omaggio al rosa: “Tutti volevano una scusa per indossarlo” ha detto non a caso Margot Robbie, il cui biondo sfoggiato nel film adesso è la sfumatura più richiesta dal parrucchiere. Tutti parlano di Barbie e tutti la cercano: non a caso l’hashtag #barbie su TikTok, YouTube e reels di Instagram è aumentato del 145 per cento nella prima metà del 2023 rispetto all’anno scorso. Solo su TikTok i video con lo stesso hashtag hanno accumulato oltre 50 miliardi di visualizzazioni, mentre quelli targati #BarbieTheMovie 1,7 miliardi.
Siamo circondati dall’invasione rosa anche al ristorante, con il “Barbie Burger” inventato da Burger king: un doppio cheeseburger con bacon e cheddar accompagnato da una salsa affumicata addirittura “fucsia”, in un menu che prevede anche le Ken’s Potatoes, (Ken non poteva che essere un contorno, come il povero Gosling nel film). E non sfuggono neanche i vegani visto che Flower Burger, catena di ristoranti vegani, ha creato un hamburger rosa dedicato a Barbie: composto da un mix di lenticchie, riso basmati carote e zucchine come carote e zucchine, racchiusi in un panino colorato con estratto di barbabietola.
Troppo? Il rischio concreto è l’indigestione a tutto campo. Di questo passo, per reazione, torneremo tutti a vestirci di nero. Ma, intanto, divertiamoci a colorare di rosa questa strana estate.