Cronaca

Due disabili sono caduti nel Naviglio Grande nel Milanese, morto un 31enne 

disabili caduti naviglio 

MATTES RENÉ / HEMIS.FR / HEMIS.FR / HEMIS 

Naviglio Grande, Milano 

Sono le 10:30 del mattino quando un gruppo di disabili di un centro diurno di Macherio sta percorrendo la pista ciclabile che costeggia il Naviglio Grande tra Cassinetta di Lugagnano e Robecco sul Naviglio, in provincia di Milano. Il gruppo è accompagnato dagli educatori, che in quel momento fungono anche da conducenti dei “tricicli” adoperati per l’uscita: si tratta di biciclette con due ruote davanti e una dietro, che sulla parte anteriore hanno un contenitore metallico ampio, sul quale si possono caricare bambini e persone.

Proprio in questo gabbiotto erano collocati i disabili, imbragati alla seduta, alcuni bloccati anche con un corpetto. Durante il tragitto sono gli educatori a pedalare, ma qualcosa va storto: cade una prima bici, poi la seconda e con i mezzi anche guidatori e passeggeri. I disabili seduti sul davanti, entrambi 31enni, finiscono in acqua: uno di loro tetraplegico, e non riesce a sganciarsi, mentre il secondo aveva imparato a staccare la sicura e grazie a questo riesce a salvarsi.

È infatti il primo, Nicola F. di Villasanta a rimanere incagliato alla bici. Il mezzo fa da zavorra e lo trasporta sul fondo dall’altra parte dell’argine. Il secondo, G.A., di Lissone, invece, staccando la cintura di sicurezza, riesce a risalire. I conducenti delle bici restano a galla ed escono dal fiume, per chiedere aiuto ai passanti. I soccorsi arrivano in pochi minuti: 2 ambulanze e 2 elicotteri del 118, e 4 mezzi del nucleo Sar dei vigili del fuoco, sommozzatori e servizio fluviale.

Sono proprio i pompieri a tirare fuori dall’acqua il primo 31enne: le manovre rianimatorie dei paramedici effettuate sul posto non sono però sufficienti: il giovane è stato a lungo sott’acqua e quando viene portato fuori è in arresto cardiaco; viene quindi caricato sull’elisoccorso e portato, già gravissimo, all’ospedale San Raffaele di Milano, in codice rosso.

Ci vorranno invece 4 ore per tirare fuori dall’acqua il cadavere dell’altro 31enne Nicola, ancora legato alla bicicletta. Sul posto arrivano anche i carabinieri della compagnia di Abbiategrasso per i rilievi e per provare a ricostruire la dinamica dei fatti, ma la versione al momento più accreditata è che si sia trattato di una caduta accidentale, di cui bisognerà accertare le cause.

La pista ciclabile su cui è avvenuto il tragico incidente è spesso frequentata anche da bambini e famiglie, non ha un parapetto e già nel 2015 un ciclista (nel tratto più vicino a Magenta) morì cadendo nel corso d’acqua, dopo una notte in camera iperbarica. Il 31enne portato in ospedale è tuttora in rianimazione: la prognosi è riservata.

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