Cronaca

Datalogic dona lettori codici a barre per cura  a ‘bordo letto’

Lettori di codici a barre e mobile computer, pensati per la cura dei pazienti “a bordo letto” e la tracciabilità in tempo reale dei farmaci –  ma anche per lo snellimento della fase di accettazione e identificazione dei pazienti e alla gestione della loro cartella clinica elettronica –  sono stati donati da Datalogic ​al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e a diverse strutture ospedaliere lombarde e nel resto del Nord Italia, per affrontare l’emergenza coronavirus.

“L’utilizzo dei lettori di codice a barre di Datalogic agevola le nostre attività di tracciabilità medicinali, nella gestione delle sacche di sangue e nella somministrazione di farmaci ai pazienti oncologici” – spiega l’Ing. Luca Capitani, Direttore ICT del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi –  La donazione dei lettori in questa fase critica ci permette di migliorare e ottimizzare il servizio nei reparti dedicati ai pazienti affetti da COVID-19”.

La rilevante donazione della multinazionale con sede a Bologna, leader nei mercati dell’acquisizione automatica dei dati e di automazione dei processi, è infatti finalizzata alla tempestività e alla precisione degli interventi ospedalieri, fattori cruciali per la messa in sicurezza della popolazione.

 Le attrezzature sono progettate per contrastare le possibili contaminazioni batteriche e virali, e ciò le rende particolarmente adatte a ostacolare l’avanzata del coronavirus. Il loro involucro esterno è costituito da plastica antimicrobica che respinge gli agenti patogeni, arginandone la diffusione infettiva. In questo modo viene altamente ridotto il rischio che i germi permangano sui dispositivi e si trasmettano tra il personale sanitario e i pazienti.

 “La dotazione di dispositivi high tech per gli ospedali è un passo fondamentale nella lotta al COVID-19 – commenta Valentina Volta, Group CEO di Datalogic.-

Siamo orgogliosi di poter rendere disponibili i nostri dispositivi medicali, che sono in grado di rendere più efficienti le attività ospedaliere e proteggere il lavoro di tutti gli ‘eroi’ che ogni giorno combattono in prima linea questa durissima battaglia, mettendo a repentaglio la loro vita per salvare la nostra”.

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