Cronaca

Dalle librerie ai negozi per neonati. Che cosa può riaprire 

Il premier Giuseppe Conte, all’insegna del motto “con gradualità ma ripartire”, lo aveva annunciato tre giorni fa: da martedì 14 possono riaprire:

  • cartolibrerie,
  • librerie,
  • negozi per bambini e neonati

e possono rimettersi in moto diverse attività produttive (come la selvicoltura, la manutenzione delle aree forestali, le opere idrauliche) e ricominciare il loro lavoro quelle aziende che commerciano in

  • carta e cartone,
  • computer,
  • apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni,
  • elettrodomestici,
  • elettronica di consumo audio e video,
  • ferramenta,
  • vernici,
  • vetro piano
  • materiale elettrico e termoidraulico

e quelle che commerciano al dettaglio

  • combustibile per uso domestico e per riscaldamento,
  • saponi,
  • detersivi,
  • prodotti per la lucidatura

oltre a qualsiasi tipo di prodotto acquistato via internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono e per mezzo di distributori automatici.

Fermo restando che la fase 2, in attesa del via libera del comitato tecnico scientifico, dovrebbe decollare dal 4 maggio prossimo, quella che si apre martedì sarà, come hanno detto gli esperti, una sorta di periodo di transizione che dovrà essere accompagnato dal rispetto di una serie di regole e di misure igieniche e, speranza di tutti, confortato anche da numeri in ribasso dell’epidemia.

Il distanziamento, l’uso di guanti e mascherine, l’accesso scaglionato dei clienti, da regolare in base all’ampiezza dei locali, la disponibilità dei sistemi per la disinfezione delle mani sono le principali ‘norme’ imposte a chi intende riprendere l’attività assieme alla raccomandazione di lavarsi spesso le mani, evitare i contatti ravvicinati con chi soffre di infezioni, mantenere la distanza di un metro da un’altra persona, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani.

Le eccezioni

Ma non tutte le regioni recepiranno i contenuti del dpcm del 10 aprile scorso. ‘In primis’ Lombardia e Piemonte, dove non sarà consentita la riapertura di librerie e cartolerie. Se ne riparlerà il 3 maggio. La vendita dei prodotti di cancelleria continuerà negli esercizi commerciali già autorizzati.

Analogo discorso anche in Emilia Romagna dove sono state confermate le misure ulteriormente restrittive già in vigore in Emilia-Romagna e che sarebbero scadute oggi. Comprese quelle relative alle province di Piacenza e Rimini, al capoluogo di Medicina e alla frazione di Ganzanigo, dove restano sospese le attività di commercio al dettaglio di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri, di vestiti per bambini e neonati.

Sono state consentite invece silvicoltura e utilizzo aree forestali e cura e manutenzione del paesaggio, con esclusione delle attività di realizzazione, così come sancito dal Governo per tutto il territorio nazionale. Librerie, rivendite di articoli di cartoleria e di abbigliamento per bambini e neonati sono invece di nuovo consentite nel resto del territorio regionale, alla pari del resto del Paese.

Con l’avvicinarsi di due festività nazionali – 25 aprile e il primo maggio – nelle quali tutte le attività di vendita saranno chiuse (a eccezione di farmacie, parafarmacie, edicole e distributori di carburante), si è decisa in Emilia Romagna la riapertura dei supermercati la domenica, per evitare un’eccessiva affluenza negli altri giorni feriali.

Di “lockdown più soft” ha parlato invece il governatore del Veneto, Luca Zaia, autore di una nuova ordinanza: “Domattina sappiamo che troveremo più auto in autostrada e più persone che vanno al lavoro, per cui abbiamo scritto quest’ordinanza pensando a un lockdown ridotto che però deve mettere in sicurezza anche chi ha spostamenti importanti”.

In Veneto, dunque, è stata confermata la chiusura degli esercizi commerciali come i supermarket la domenica e i giorni festivi e confermate anche le limitazioni nella gestione dei mercati a cielo aperto (perimetrati e con guanti e mascherina). “Negli spostamenti all’esterno da casa bisogna utilizzare mascherine e ogni altro dispositivo idoneo alla protezione, le uscite di casa devono essere esclusivamente individuali salvo esigenze di necessità e di tutela della salute, come accompagnamento di disabili o minori di 14 anni. È vietata l’uscita di casa con temperatura superiore ai 37,5 gradi”, ha precisato Zaia.

Nella Regione Lazio, invece, le librerie riapriranno dal 20 aprile, per garantire le misure di sicurezza necessarie. Questo il punto saliente della nuova ordinanza regionale che prevede anche la chiusura delle attività commerciali il 25 aprile e il primo maggio e la proroga fino al 3 maggio dell’attuale disciplina oraria dei negozi.

“Con l’ordinanza regionale – spiega l’assessore alle attività produttive Paolo Orneli – viene stabilito anzitutto che le librerie, la cui attività è stata di nuovo autorizzata dal Dpcm del 10 aprile scorso, potranno riaprire a partire da lunedì 20 aprile. Questo per dare il tempo agli esercenti di poter organizzare le misure di sicurezza previste dall’Allegato 5 del decreto, come ad esempio trovare soluzioni per garantire il distanziamento minimo tra le persone nell’accesso e nell’uscita dai locali e durante la loro permanenza, reperire dei guanti monouso da distribuire all’ingresso e favorire l’igienizzazione dei locali. Vogliamo che le librerie riaprano, ma questo deve avvenire nella sicurezza assoluta di lavoratori e clienti”.

“Oltre a questa disposizione sulle librerie – continua Orneli – l’ordinanza di oggi prevede anche la proroga fino al 3 maggio della disciplina oraria dei negozi stabilita il 17 marzo scorso, ossia dalle 8.30 alle 19.00 nei giorni feriali e dalle 8.30 alle 15.00 la domenica, per tutte le attività autorizzate a rimanere aperte (ricordo che dall’obbligo di rispettare questi orari sono esentati, come fino a oggi: farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e aree di servizio). Infine – conclude l’assessore – analogamente a quanto fatto per i giorni di Pasqua e Pasquetta, è stata disposta la chiusura degli esercizi commerciali, esclusi solo i centri agroalimentari all’ingrosso, per il 25 aprile e il 1 maggio”. 

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