AGI – Un centinaio di opere, fra le quali anche una versione in litografia del celeberrimo Urlo, si sposteranno dal museo di Oslo a Milano per una grande mostra dedicata al pittore norvegese Edvard Munch. Quasi 40 anni dopo la grande retrospettiva del 1986, Palazzo Reale torna a ospitare quadri, disegni, e anche brevi video di un artista la cui fama è cresciuta moltissimo negli ultimi decenni.
“Basta pensare che ogni giorno milioni di persone usano l’emoticon dell’Urlo – ha detto in una conferenza stampa alla residenza dell’ambasciatore norvegese a Roma la presidente di Arthemisia, Iole Siena -. Se la gioca ormai con la Gioconda!”. Lo sguardo con cui la curatrice Patricia Berman vuole raccontare il pittore considerato fra i padri dell’espressionismo è piuttosto quello di un Munch privato, con un’attenzione particolare per l’influenza sulla sua opera del Rinascimento italiano e del viaggio che fece in Italia. Durante quel viaggio, dipinse la tomba dello zio, lo storico Pter Andreas Munch, che è sepolto al cimitero acattolico: è uno dei dipinti che si potranno vedere nel prossimo allestimento italiano. La mostra sarà visitabile a Milano dal 14 settembre al 26 gennaio prossimo e al Palazzo Bonaparte di Roma dal 18 febbraio al 2 giugno 2025; come sempre quando a organizzare è Arthemisia, non mancherà uno spazio “immersivo”.
“E’ completamente diversa dall’ultima mostra internazionale di Munch, quella che si è conclusa nel gennaio 2023 al Musée d’Orsay di Parigi – ha spiegato la direttrice del Museo Munch di Oslo, Tone Hansen –. L’Italia è stata e sempre sarà un importante punto di riferimento per gli artisti norvegesi, lo è stata anche per Munch. A Roma vide le opere di tutti i grandi del Rinascimento, amò particolarmente Michelangelo e dipinse al cimitero acattolico”. A Firenze, il giovane Munch realizzò una copia dell’autoritratto di Raffaello: e proprio agli autoritratti del pittore norvegese sarà dedicata una delle sezioni della mostra italiana.
Il museo di Oslo dedicato a Munch ospita 1.200 opere, ovvero circa due terzi della sua produzione complessiva. La varietà di quanto custodisce permette di organizzare mostre molto diverse fra loro, ha spiegato Hansen. “Ognuna vuole esplorare elementi di novità e si adatta ai diversi spazi che vengono utilizzati. A Oslo in questo momento c’è una mostra sui suoi paesaggi, ma quella che inaugurerà a settembre a Milano sarà più articolata”. A Parigi in soli tre mesi la mostra ‘Una poesia di vita, amore e morte’ è stata visitata da 730 mila persone; gli organizzatori sperano in un nuovo successo anche a Milano e Roma.
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