AGI. – L’aspettativa di vita media mondiale è di 73.3 anni ed è cresciuta in media di 6.5 anni, passando da 66.8 a 73.3 anni, mentre nei paesi del G7 è di 81.9 anni. E’ quanto risulta nel 2020 all’OMS. Secondo l’Istat, in Italia l’aspettativa di vita era di 83 anni, nel 2024 è di 84 anni. Per il World Population Prospects 2022 delle Nazioni Unite, il numero di persone sopra i 65 anni dovrebbe raggiungere il 16% della popolazione mondiale entro il 2050 e il 24% entro il 2100. Da stime del World Economic Forum, infine, senza aggiustamenti alle politiche fiscali legate all’invecchiamento, i governi potrebbero trovarsi ad affrontare un sostanziale aumento del deficit, prevedendo un aumento dal 2,4% del PIL nel 2025 al 9,1% entro il 2060.
Trend che sono stati affrontati da una sessione del G7 Salute in corso ad Ancona dedicata all’invecchiamento attivo e in salute attraverso la prevenzione in tutte le fasi della vita e l’innovazione, nella consapevolezza che una vita più lunga non è di per sè garanzia di una vecchiaia più felice. Il rischio è quello di trascorrere l’ultima parte della vita condizionati dalle conseguenze delle patologie croniche, come le malattie cardiovascolari, dismetaboliche e quelle legate al declino cognitivo, e dalle disabilità ad esse correlate. Secondo i ministri della salute, la vera sfida da affrontare è creare comunità ‘a misura di anziano’ con il supporto di reti familiari, amicali, istituzionali, che prestino attenzione all’ambiente fisico e sociale, nonchè ai fattori che possono influenzare la possibilità per gli anziani di invecchiare attivamente ed in salute.
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