Cronaca

Cosa si dice su Twitter dello scontro tra virologi sul coronavirus

In rete l’effetto “overload”, cioè il sovrabbondante flusso delle informazioni da parte di tutti i media durante l’intera giornata, ha trasformato il #coronavirus in un generatore sociale d’ansia collettiva, anche quando gli stessi media veicolano informazioni corrette, scrupolose e prive di inutili allarmismi.

La risonanza emotiva è altissima sui social, composta quasi esclusivamente da un’emozione negativa come la paura; un effetto proporzionato al volume delle conversazioni prodotte, come evidenzia il grafico. Difficile, almeno per ora, interrompere una spirale del genere, anche in previsione di un progressivo aumento dei contagi confermati. 

Dall’annuncio dei primi casi accertati in Italia si è verificato un picco verticale in costante crescita delle conversazioni contenenti emozioni negative. A nulla sembrano valere la rassicurazioni della comunità scientifica.

Stringendo il focus su Twitter, abbiamo oltre 347 mila tweet da inizio anno, più di un milione di condivisioni, tasso di interazione al 0,74% sopra la media della piattaforma: numeri impressionanti che denotano quanto l’attenzione online sia pressoché concentrata esclusivamente sulla diffusione del virus e l’emergenza sanitaria in corso.

Ciò nonostante medici, scienziati invitano in tutti i modi a mantenere la calma. Ovviamente non mancano le polemiche, soprattutto si discute (animatamente) sulla mancata quarantena delle persone provenienti dalla Cina:

Parola ai virologi, ma nemmeno loro sono d’accordo

Il noto virologo Roberto Burioni (145mila follower su Twitter, molto interattivi e pronti a condividere i suoi post) è attivissimo in questi giorni sui social e in TV, nella sua attività di divulgazione scientifica per fare chiarezza sul virus. Un’attività tuttavia non solo “per” fare chiarezza, ma anche “contro” le tesi e le spiegazioni di segno opposto, provenienti da colleghi, medici e politici.

Burioni prima se la prende col Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi, col Presidente del Consiglio Conte e con il Ministro della Salute Roberto Speranza, a suo giudizio colpevoli di sottovalutare il problema.

Ma la cosa che più fa discutere e riflettere sono le differenti versioni sulla pericolosità del #coronavirus all’interno della stessa comunità scientifica ed esperti di virologia.

“A me sembra una follia. Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri”, sostiene Maria Rita Gismondo, virologa dell’ospedale Sacco di Milano.

La replica di Burioni non lascia spazio al contraddittorio; su Twitter a chi gli chiede a chi credere, lui risponde: “A me. Temo che la signora del Sacco abbia lavorato troppo nelle ultime ore. Dovrebbe riposarsi”

Precisazioni su mortalità e contagi che il virologo prosegue a pubblicare anche sulla sua pagina Facebook.

Al dì là delle divergenze di opinioni tra esperti, è interessante notare come gli utenti si sentano confortati quando a discutere del problema è un medico: il grafico mostra come i livelli di gioia aumentino e contemporaneamente si riducano tristezza, paura e rabbia quando è Burioni a parlare del virus e dei suoi effetti. E anche quando cresce il disappunto non è diretto principalmente al virologo, ma in generale alla contraddittorietà delle informazioni e alle misure assunte fino ad ora per contenere i contagi.

Il tema della fiducia si riafferma come collante decisivo nei momenti di difficoltà, si cerca una guida all’interno della comunità scientifica, e indubbiamente le polemiche tra esperti non aiutano a gestire un fenomeno di questa complessità sociale. Perché come dice un’altra illustre virologa italiana, Ilaria Capua: “Avremo a che fare con questo virus da un po’ di tempo. Ma usiamo tutti il cervello ed evitiamo che girino notizie stupide che spaventano le persone più fragili”.

Tuttavia il “match” tra esperti, produce le rispettive tifoserie anche tra personaggi note come Heather Parisi, la più recente in ordine di apparizioni, con un tweet in grado di ottenere il 13% di interazioni, a conferma di quanto l’audience sia sensibile e pronta a intervenire.

“Io sul #coronavirus tra @RobertoBurioni e Maria Rita Gismondo direttore di Macrobiologia Chimica ospedale Sacco di Milano sul #CoronaVirusitaly credo alla dottoressa. Fosse anche solo perché mentre lei passa il tempo in laboratorio lui lo passa a pontificare su Twitter”.

Altri invece, come Alessandro Gassmann, prediligono un approccio prudente, affidandosi all’hashtag #zittiecalmi, che sta diventando virale in queste ultime ore.

“Sulla questione #coronavirus penso questo:in questo momento devono parlare SOLO medici specializzati e scienziati, TUTTI gli altri,commentatori,politici, personaggi pubblici come il sottoscritto devono stare ZITTI. Ora non interessa come la pensiamo noi . #zittiecalmi”.

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