Valeria Iorio
Lo striscione con cui si chiede giustizia per Desirée Mariottini
E’ stato un appello all’unità e alla solidarietà l’omelia del parroco della Chiesa di San Valentino a Cisterna di Latina, dove si sono svolti i funerali di Desirée Mariottini, la ragazza trovata morta in uno stabile nel quartiere di San Lorenzo, a Roma.
“Il paradiso esiste, non ne abbiamo fatto un raccontino per bambini. Questa stella è volata in cielo e il Signore le apre le porte del paradiso” ha detto Don Livio Fabiani, “Stringiamoci intorno a Desiree e ai suoi familiari, facciamo loro sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto. Ma soprattutto, cerchiamo di ricevere nella gioia e nel dolore, il messaggio umano e cristiano che deriva dal nostro stare insieme”. Il feretro era stato accolto da parenti e amici che indossvaano una maglietta bianca con l’immagine della 16enne sorridente in compagnia del papà e la scritta “Giustizia per Desirée”.
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L’appello allo Stato
Il sacerdote ha anche lanciato un “appello a tutti i responsabili della cosa pubblica, grandi o piccoli, centrali o periferici che essi siano, a vigilare, a controllare, e a intervenire a tempo debito contro ogni forma di violenza senza aspettare che questa violenza esploda e che si ripeta ciò per cui oggi stiamo piangendo. E la nostra preghiera sia anche per questo”.
I familiari Desirée Mariottini al funerale della ragazza morta a San Lorenzo
Le stesse parole riportate su un enorme striscione affisso fuori la parrocchia insieme a palloncini rosa e bianchi a forma di cuore.
“Da quando è successo, sono morto pure io insieme a mia figlia. Io a mia figlia ci tenevo, la cercavo… Desirée per me era tutto e io per lei ero tutto” ha detto il padre, Gianluca Zuncheddu, in un’intervista esclusiva ai microfoni di ‘Storie Italiane’ su Rai1. “Che idea mi sono fatto? L’hanno portata là: è stata una trappola. Voleva rimanere a Roma (quella sera, ndr) perché si e’ fidata. Desirée non si fidava di nessuno, non rimaneva in giro… rientrava sempre”.
Cosa ha detto il padre di Desirée
Agli aguzzini della figlia direbbe: ” Mi avete levato la vita, quella era la vita mia. Ma pure queste persone, queste ragazze che stavano insieme a mia figlia, spero gli facciano qualcosa. Queste persone sono carnefici. Sono diavoli, non sono persone normali”. L’uomo aggiunge che la figlia “non si era mai bucata. Fumava le canne e beveva una birra…una cavolata cosi’. Sempre bella, profumata, pulita, ordinata: era cosi’ Desire’e. Amava la vita, le piaceva divertirsi con gli amici. Se aveva un giubbotto te lo regalava. Hai capito com’era? Era cosi’ Desire’e. Era bravissima”. (AGI)Vic
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