Cronaca

Contro il coronavirus in Sardegna s’invoca il santo della peste

In Sardegna il presidente della Regione Christian Solinas e il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu invocano il santo della peste. A Sant’Efisio, il martire guerriero al quale i cagliaritani si rivolsero a metà del ‘600 per chiedergli di liberarli dalla ‘morte nera’, nei giorni dell’epidemia del Covid-19 si è affidato anche l’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi. Il nuovo titolare dell’arcidiocesi, che già la settimana scorsa aveva invitato i fedeli a riunirsi in preghiera, ha raggiunto ieri la chiesetta nel centro storico del capoluogo sardo, dove è custodito il più antico simulacro del santo. E qui, davanti alla nicchia dell’altare maggiore, ha pronunciato l’Atto di affidamento della diocesi a Sant’Efis, come lo chiamano i sardi. A

l santo si attribuisce il miracolo di aver liberato Cagliari dalla peste nel 1656. Il 1 maggio di ogni anno, da oltre tre secoli e mezzo,  sfila per la città la processione religiosa, la più importante dell’isola – con gruppi in costume tradizionale provenienti da tutta la Sardegna – per sciogliere il voto pronunciato dai cagliaritani in quell’occasione.

     “Ancora una volta il popolo cagliaritano si rivolge al suo Santo protettore e ne invoca la protezione, perché venga liberato dai pericoli del contagio e perché procuri a noi una fede viva e una carità ardente”, ha chiesto l’arcivescovo, a nome dei fedeli dell’arcidiocesi. “La preoccupazione, il dolore di questi giorni adesso si sciolgono in preghiera fiduciosa”.

 “Facciamo tutto ciò che è umanamente possibile”, ha assicurato il presidente della Regione, accogliendo l’invito dell’arcivescovo alla preghiera. “Ma come cristiano, pur nella fragilità e nelle imperfezioni della condizione umana, sento di dover testimoniare uno strumento in più: la mia fede e la mia umile preghiera”.

    “Invocherò anche io – insieme all”intercessione di Sant’Antioco e della Madonna di Bonaria, patroni massimi della Sardegna – l’aiuto straordinario del nostro amato martire Efisio, affinché ancora una volta conceda il suo intervento risolutivo come ha fatto in passato”, ha annunciato la settimana scorsa il presidente Solinas. “Il Primo Maggio possa essere occasione nuova per tutti noi di ringraziare colui che, nei momenti difficili, invocato non ha mai trascurato le preghiere e la grande fede del Popolo Sardo”

    A Sant’Efisio è attribuito anche un altro miracolo: una tempesta che nel 1793 costrinse la flotta francese a ritirarsi, prima di riuscire a sbarcare a Cagliari. Anche in quella circostanza i cagliaritani fecero un voto che viene sciolto ogni anno il Lunedì dell’Angelo: il simulacro, la mattina presto, viene portato in processione dalla chiesetta del santo nel quartiere storico di Stampace lungo tutto il centro città fino alla Cattedrale e ritorno.

    “Io sento, in un momento così difficile”, dichiara il sindaco di Cagliari, “che chi ha la forza della fede debba fare appello ai valori più profondi della nostra comunità. Ringrazio ancora una volta chi è impegnato in prima fila per combattere l’epidemia e invito a osservare con assoluta precisione le regole di comportamento. Ci saranno ancora settimane difficili ma uniti sapremo superarle e tornare più forti di prima”. 

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