Sono 115 le persone positive al coronavirus in Italia. Lo ha riferito il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervistato all’Agenda di Sky TG24 specificando che “i contagiati in Lombardia sono 89, fra cui l’ultimo, un ragazzo giovane in Valtellina”. “Il punto di riferimento resta però il focolaio iniziale, quello di Lodi”, ha aggiunto. A livello nazionale siamo “sopra i 100”, ha spiegato il governatore. In Veneto il bilancio dei contagiati sale a 25, tra cui i primi due casi a Venezia.
Proprio nelle zone focolaio “non sarà consentito l’ingresso e l’allontanamento salvo specifiche deroghe” ed “è stata disposta la sospensione delle attività lavorative, educative e degli eventi pubblici”. Dopo un Consiglio dei Ministri straordinario durato 4 ore presso la sede della Protezione Civile, il governo ha adottato un decreto legge per contenere i focolai di contagio da coronavirus in Italia con l’isolamento dei comuni colpiti dall’infezione. Gli italiani che saranno interessati dalle misure varate dal governo saranno circa 50 mila.
“Nelle aree focolaio – ha spiegato il premier – non sarà consentito l’ingresso e l’allontanamento, salvo specifiche deroghe da valutare di volta in volta. In quelle aree è già stata disposta la sospensione delle attività lavorative e delle manifestazioni”.
La situazione in italia si è aggrava nella giornata di ieri, con i due decessi e il primo caso di contagio a Torino e due a Milano. Intanto i test hanno rivelato che il presunto “paziente zero” non ha mai contratto la malattia. Non è lui, quindi l’untore.
Il premier esclude per ora interventi per limitare Schenghen, come chiede invece Salvini.
Sommario
Primi due contagiati a Venezia
Il coronavirus è arrivato a Venezia: ci sono i primi due contagiati nella città veneta, in cui in questi giorni si tengono i festeggiamenti di Carnevale. Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che ha spiegato come si tratti di due signori anziani, di 88 anni, ricoverati in terapia intensiva a Venezia in città storica.
Fontana, servono controlli maggiori alle frontiere
“Qualche controllo maggiore alle frontiere va fatto, va fatta più attenzione come doveva essere fatta in passato, quando noi lo sollecitavamo”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana SkyTg24 parlando dell’epidemia di coronavirus. “Non lo dico per fare polemiche – continua – ma solo per migliorare la reazione che avremo in futuro, perché in futuro si ponga più attenzione anche da coloro che vengono dall’estero”.
Fontana: “Su paziente zero seguiamo due piste”
“Stiamo seguendo due ipotesi, cerchiamo di capire nelle prossime ore se una delle due è valida. È importante trovarlo, poi i controlli diventano piu semplici, si sa in che direzione effettuarli”. Lo ha affermato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a SkyTg24 riguardo alla ricerca del ‘paziente zero’, che non risulta essere l’uomo che si era recato in Cina, come invece sembrava in un primo momento. “Il grosso lavoro sarà individuare le persone che hanno avuto a che fare con il paziente zero e sottoporle a tampone, se non sono positive vanno messe in quarantena”.
Positivo un 17enne in Valtellina, studiava a Codogno
Un ragazzo di 17 anni, residente in Valtellina ma studente all’Istituto agrario di Codogno, è risultato positivo al test del coronavirus. Lo studente, del comune di Valdidentro, era tornato a casa venerdì sera dopo la chiusura delle scuole nel territorio; ieri si è svegliato con febbre a 40 gradi, tanto da indurre i genitori a chiamare il 112 che ha attuato i protocolli d’intervento. L’esito positivo del tampone, che era stato portato al Sacco a Milano, è giunto in mattinata, ma già ieri sono state individuate le persone con cui il 17enne aveva avuto contatti; tra questi alcuni studenti valtellinesi della stessa scuola, con cui aveva fatto il viaggio di ritorno.
Fontana: “Individuate strutture per la quarantena”
La Regione Lombardia sta cercando altre strutture da utilizzare per la quarantena di persone da isolare dal coronavirus. Lo ha affermato il presidente della Regione, Attilio Fontana a SkyTg24. “Ci sono già due strutture a disposizione per raccoglierle, predisponiamo altri luoghi per ricoverarli perché il numero sarà molto rilevante. Abbiamo individuato inoltre un ospedale dismesso e poi chiederemo se ci sono strutture private alberghiere che si mettono a disposizione”.
Di Maio: “La macchina dello Stato lavora senza sosta”
La macchina dello Stato lavora a pieno ritmo contro la diffusione del coronavirus. Lo scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sul proprio profilo Facebook. “Con il Consiglio dei Ministri di ieri, alla Protezione Civile, il governo ha varato una serie di misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza coronavirus. La macchina operativa dello Stato sta lavorando senza sosta giorno e notte, monitorando l’evoluzione dei fatti e supportando chi ha bisogno”.
Di Maio ricorda: “Come Farnesina abbiamo riportato in Italia tutti i connazionali bloccati all’estero che avevano chiesto di rientrare. Tutti ovviamente sono stati sottoposti a controlli prima della partenza e al rientro hanno seguito un rigido protocollo sanitario. Oggi sentirò l’Ambasciata a Pechino per avere ulteriori aggiornamenti e capire meglio come evolve la situazione in Cina”.
Infine, “nei prossimi giorni faremo una riunione straordinaria al ministero degli Esteri per affrontare il tema del commercio estero e l’impatto che il coronavirus sta avendo nell’economia delle nostre imprese. Non abbandoniamo nessuno, ve lo garantisco!”
Miur: sospese da oggi tutte le gite scolastiche
Stop immediato alle gite scolastiche, in attesa dell’applicazione del decreto legge di ieri. Lo annuncia il Miur in una nota diffusa oggi sul proprio sito. “Il Ministero dell’Istruzione informa che, in attesa dell’adozione formale dell’ordinanza prevista dal decreto approvato in Consiglio dei Ministri, per motivi precauzionali, i viaggi di istruzione vanno comunque sospesi a partire già da oggi domenica 23 febbraio 2020. Si ringraziano le scuole e i dirigenti scolastici per la collaborazione”.
Kluge (Oms): i contagi italiani sono un mistero
“Quello che preoccupa della situazione italiana” per il coronavirus “è che non tutti i casi registrati sembrano avere una chiara storia epidemiologica, cioè un legame con viaggi in Cina o contatti con altri casi già confermati”: lo sottolinea il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità in Europa, Hans Kluge, in un’intervista da Repubblica. “Ora è molto importante capire come si sono svolti gli eventi, identificare e tracciare i contagi: occorre che le autorità sanitarie italiane si focalizzino su questo aspetto”, ha avvertito.
Kluge ha invitato “tutti a documentarsi sul Covid-19 su canali informativi affidabili, quelli del Ministero della Salute, dell’Istituto superiore di sanità, dell’Oms”. “Sicuramente non ci proteggera’ dal contagio la discriminazione di chi ha un’origine diversa dalla nostra, è il tempo della solidarietà e della cooperazione”, ha aggiunto
Tra i fedeli in attesa del Papa spuntano le mascherine
Ci sono fedeli che indossano le mascherine per proteggersi dal possibile contagio da coronavirus tra la folla che aspetta Papa Francesco, in corso Vittorio Emanuele a Bari. Il Pontefice sta parlando dalla Basilica di San Nicola, nell’incontro con i 60 vescovi partecipanti al summit di riflessione e preghiera ‘Mediterraneo frontiera di pace’, organizzato dalla Cei. Per assistere alla messa, che il Santo Padre celebrera’ alle 10:45 – e alla quale presenzierà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – sono stati distribuiti 40.000 biglietti gratuiti.
Per agevolare i fedeli che non sono riusciti ad avere il biglietto, sono stati installati diversi maxi-schermi nell’area circostante la zona rossa ma l’afflusso di gente e’ inferiore rispetto alle previsioni. Anche davanti alla basilica di San Nicola, non sono occupati tutti gli 800 posti a sedere che erano stati previsti per i fedeli. Anche in quest’area c’e’ qualche persona che indossa la mascherina.
Fontana: “Preoccupato ma fiducioso che si supererà”
“Onestamente sono abbastanza preoccupato” per l’emergenza coronavirus “ma sono fiducioso che si supererà questa situazione”: lo ha affermato il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in un’intervista al Corriere della Sera. “Credo sia necessario controllare di piu’ chi entra”, ha aggiunto, “mi scuso gia’ con i cittadini per i disagi che dovranno sopportare ma bisogna capire che alcuni sacrifici personali possono fare il bene di tutti”.
Il fatto he il virus sia arrivato a Milano è “il problema vero”, ha ammesso, “perché per una grande città i provvedimenti devono essere ben calibrati”. “È evidente che non si potranno mettere in atto iniziative rigorose come quelle contenute nell’ordinanza dell’altro giorno firmata con il ministro Speranza che ha isolato i dieci centri del Lodigiano”, ha osservato il governatore lombardo, “bisogna trovare un equilibrio tra il rispetto delle libertà dei cittadini e le oggettive limitazioni per tentare di eliminare i rischi. Andremo a ridurre i pericoli, evitando che ci siano troppi incontri pubblici e monitorando tutte le persone entrate in contatto con chi è stato infettato”.
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