Cronaca

Con l’anno nuovo potremo riscrivere Agatha Christie e Robert Frost come ci pare

Con l'anno nuovo potremo riscrivere Agatha Christie e Robert Frost come ci pare

Era il 1989 quando una squadra di editori lottava strenuamente contro il Governo degli Stati Uniti per rimandare ciò che, perlomeno Oltreoceano, prima o poi sarebbe stato inevitabile: la fine dei diritti d’autore su alcuni classici della letteratura e del cinema prodotti dal 1923 in poi.

I 75 anni di garanzia per gli autori diventarono 95, grazie a quella legge: il Copyright Term Extension Act, che molti maliziosamente ribattezzarono Mickey Mouse Protection Act. Del resto fu proprio la Disney a capitanare la lobby che vinse poi la battaglia riuscendo a proteggere per ulteriori vent’anni i proventi derivanti dalle loro produzioni, in particolare, motivo per cui l’azienda creatrice del topo più famoso della storia scese in campo, “Steamboat Willie”, primissimo lungometraggio di Topolino.

Il 2019 libera tutti ma non Mickey Mouse, che fino al 2024 resterà esclusiva (o perlomeno i suoi frutti in termini finanziari) del colosso Disney. Cambiano comunque le cose per molti grandi classici della letteratura, che da domani potranno essere ripresi, rimaneggiati e riprodotti senza dover chiedere alcunchè a editori o eredi.

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 Topolino

Dieci comandamenti a libera interpretazione

Via libera quindi per qualsiasi idea preveda il prendere ispirazione da “The Prophet” di Kahil Gibran, “Jacob’s Room” di Virginia Woolf, “The Murder on the Links” di Agatha Christie, qualsiasi poesia di Robert Frost o – perché no? – anche da “The World Crisis” di Winston Churchill. Si potrà ricominciare a proiettare in assoluta libertà “I dieci comandamenti” di Cecil B. DeMille così come il bellissimo “Il Pellegrino” di Charlie Chaplin.

I musicisti invece potranno sbizzarrirsi potendo suonare tranquillamente in pubblico, per esempio, gli storici “Flirt” di George Gershwin.

La (nuova) vita è una cosa meravigliosa

Sono 130mila opere in totale. Inutile far notare che il 2019 in questo senso rappresenterà una data storica: più si andrà avanti nel tempo più moltissime di quelle opere che hanno colorato le esistenze del popolo mondiale saranno libere di circolare gratuitamente; è un bene? Probabilmente si.

Con l'anno nuovo potremo riscrivere Agatha Christie e Robert Frost come ci pare

Il primo ministro britannico Winston Churchill insieme alla Regina Elisabetta II, 1955 (Foto Afp)

Come ci ricorda il sito del Center For the Study of Public Domain, sono diversi i casi di film “salvati” dal libero passaggio nel mercato, “It’s A Wonderful Life” del 1947, flop al botteghino, per un disguido non vide i suoi diritti essere rinnovati dopo 28 anni come per legge sarebbe dovuto accadere, permettendo ad una serie infinita di televisioni private statunitensi di trasmetterlo a ripetizione fino a diventare quel classico della commedia americana che tutti noi oggi amiamo.

Conrad ci invita a cena

Ma non è tutto, ci sono opere, magari considerate minori, che, come ricorda Quartz, potrebbero, grazie alla possibilità di vedere la luce senza dover mettere mani al portafoglio, godere di una nuova vita; nella lista dei “liberati” 2019 infatti notiamo anche The Chip Woman’s Fortune, il primo dramma di un autore afro-americano prodotto a Broadway, e anche il “Manuale di cucina per una piccola casa”, una semplice raccolta di ricette? Si, se non fosse impreziosita da una splendida prefazione di Joseph Conrad, marito dell’autrice.   

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