BORNA GHASSEMI / ISNA / AFP
Una scarpa ritrovata nel luogo dove è stato colpito l’aereo ucraino in Iran
Gli ultimi aggiornamenti ci dicono che l’Iran, dopo aver negato la consegna delle scatole nere del volo 752 dell’Ukraine International Airlines precipitato a pochi minuti dall’aeroporto di Teheran, ha finalmente invitato i tecnici della Boeing a partecipare alle indagini. Ad uno ad uno diversi leader politici occidentali, ultimo il premier canadese Justin Trudeau, confermano, informati dai propri servizi segreti, che il 737 sarebbe stato abbattuto per errore da un missile iraniano.
In attesa che la verità sull’incidente costato la vita a 176 persone, tra membri dell’equipaggio e passeggeri, venga a galla è possibile mettere in fila i passaggi fondamentali riguardanti un’indagine su un disastro aereo. Per farlo AGI ha sentito il professor Bruno Franchi, Presidente dell’Agenzia Nazionale Sicurezza Volo.
Come si legge sul sito ufficiale, l’ANSV “è stata istituita con il decreto legislativo 25 febbraio 1999. Essa si identifica con l’autorità investigativa per la sicurezza dell’aviazione civile dello Stato italiano. Come tale è un’autorità pubblica, caratterizzata da ampia autonomia, posta in posizione di terzietà rispetto al sistema aviazione civile, a garanzia della obiettività del proprio operato. […] Per garantire la suddetta posizione di terzietà, l’ANSV è stata posta sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si tratta quindi dell’unica istituzione aeronautica che non è sottoposta alla vigilanza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”.
L’ANSV è, in Italia, l’autorità investigativa per la sicurezza dell’aviazione civile: quando e con che modalità si attiva?
A seguito della segnalazione di un incidente o di un mancato incidente (inconveniente grave) pervenuta da parte dei soggetti che, per legge, sono tenuti ad effettuarla, l’ANSV avvia una inchiesta di sicurezza. Lo scopo delle inchieste in questione è di identificare le cause degli eventi, al fine di evitarne il ripetersi: esse, quindi, hanno unicamente finalità di prevenzione e non mirano, pertanto, all’accertamento di eventuali responsabilità. L’operato dell’ANSV avviene secondo le modalità previste dalla normativa internazionale e UE in materia (Annesso 13 ICAO e regolamento UE 996/2010).
Qual è la prima cosa che avviene dopo un disastro aereo? Quali sono gli elementi fondamentali per capire le dinamiche di un incidente?
L’inchiesta di sicurezza si articola su più fasi: l’acquisizione delle evidenze (prove); l’analisi delle stesse; l’individuazione delle cause e l’eventuale emanazione di raccomandazioni di sicurezza. La fase di acquisizione delle evidenze spesso si rivela alquanto complessa, anche in considerazione del luogo di accadimento dell’evento. In questo contesto, ad esempio, viene effettuato un sopralluogo operativo, viene acquisita la documentazione di interesse, vengono ascoltati eventuali testimoni, sono effettuati test ed esami tecnici, vengono decodificati (laddove presenti) i registratori di volo (le cosiddette “scatole nere”).
L’Iran solo poche ore fa ha invitato i tecnici della Boeing a partecipare alle indagini sull’aereo ucraino precipitato a Teheran, ma si è rifiutato di consegnare agli Stati Uniti le scatole nere del velivolo; è un loro diritto farlo? Ma soprattutto, è un’azione corretta al fine di scoprire la verità sul disastro?
In linea con quanto contemplato dall’Annesso 13 ICAO l’inchiesta di sicurezza (detta anche tecnica) viene svolta dall’autorità investigativa nel cui territorio è accaduto l’evento (nel caso di interesse, dall’Aircraft Accident Investigation Bureau of the Islamic Republic of Iran). All’inchiesta hanno tuttavia diritto di partecipare, attraverso i rappresentanti delle rispettive autorità investigative (e relativi consulenti), anche gli Stati che ne abbiano titolo in virtù della citata normativa: Stato di progettazione, di costruzione e di immatricolazione dell’aeromobile, Stato dell’operatore coinvolto.
Hanno inoltre titolo di partecipare, con diritti decisamente limitati, anche gli Stati che abbiano avuto tra le vittime dei propri cittadini. Da quanto riportato nel rispettivo sito web, l’autorità investigativa statunitense (NTSB), in quanto rappresentante dello Stato di costruzione del B737 coinvolto nell’incidente, si è accreditata, a seguito della notifica ricevuta dall’Iran, nell’inchiesta svolta dalla competente autorità di questo Paese.
Nell’inchiesta si è accreditata, come da notizia nel rispettivo sito web, anche l’autorità investigativa ucraina, in rappresentanza dello Stato di immatricolazione dell’aeromobile e dell’operatore. In relazione all’incidente occorso in Iran è opportuno evitare la formulazione di qualsiasi ipotesi, anche per rispetto nei confronti delle vittime e dei loro familiari. L’inchiesta su un major accident è infatti sempre molto complessa e l’unico soggetto titolato a rilasciare dichiarazioni è l’autorità che conduce l’indagine.
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