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Come ogni estate, con l’avanzare del caldo, si rinnova la lista dei consigli per soffrire il meno possibile. Fondazione Acqua, realtà collegata a Mineracqua associazione che riunisce i produttori delle acque minerali naturali e di sorgente, quest’anno ha redatto un documento con l’aiuto del Prof Fabbri, Coordinatore Scientifico di Fondazione Acqua e Professore associato di endocrinologia all’Università di Roma Tor Vergata, per aiutare le persone su un tema fondamentale come quello dell’idratazione. Ecco le cinque regole da seguire:
- Con l’arrivo del caldo estivo e l’aumento delle attività all’aperto, bisogna prestare particolare attenzione a una corretta idratazione per mantenere il benessere e la salute. L’organismo risponde al caldo con l’attivazione della sudorazione, che evaporando cerca di mantenere il corpo fresco ma che comporta anche importanti perdite di acqua e sali. Questo può determinare facile affaticamento, crampi muscolari, difficoltà di concentrazione, bocca secca, lieve costipazione e senso di ‘testa vuota’. Una semplice misurazione del livello di idratazione oltre alla sete è il colore delle urine, se chiare l’idratazione è corretta, se scure e di ridotta quantità è un segnale che il corpo ha bisogno di più acqua ed è necessario bere (anche molto) di più.
- Leggere le etichette e scegliere l’acqua che risponde alle proprie esigenze (alternandole, nel tempo, fra loro). Premesso che l’apporto adeguato quotidiano di acqua dalle bevande è pari a 3.0 litri per gli uomini e 2.2 litri per le donne, non va trascurato che l’assunzione giornaliera di acqua varia per singoli e tra gruppi, varia a seconda del peso, dell’età e del livello di attività. Una regola semplice può essere di bere almeno 8 bicchieri di 200 ml d’acqua al giorno. Inoltre, dal momento che le acque minerali sono tante e tutte diverse tra loro, variarle nel corso della giornata può essere utile per rispondere a diverse esigenze del nostro corpo. Le acque che contengono buone quantità di bicarbonato, ad esempio, aiutano la digestione. Quelle più solfate aiutano, invece, a regolare le funzioni intestinali. Le acque fluorate rinforzano i denti e prevengono la carie. Quelle iodate, agevolano il funzionamento della tiroide. Per chi, invece, ha bisogno di espellere liquidi, servono acque minerali diuretiche. Quelle calciche aiutano la crescita delle ossa, la prevenzione dell’osteoporosi e dell’ipertensione. E se c’è significativa presenza di magnesio, ci sono effetti antistress e sul sistema muscolare.
- Non aspettare la sete per bere, soprattutto negli anziani che hanno un senso della sete ridotto. Se si fa esercizio fisico e si suda, si devono reintegrare i fluidi e gli elettroliti persi, in particolare sodio e potassio; questo può aumentare la necessità di bere da 1 a 5 litri di acqua in più al giorno, ricca in sali e bicarbonato (superiore a 600 mg/litro) per contrastare l’acidosi lattica.
- Preferire l’acqua. Sicuramente il latte, il the, i succhi o le spremute e anche le bevande caffeinate (con moderazione) possono aiutare nell’idratazione. Quello che però l’organismo cerca e preferisce, sin dai nostri antenati, è l’acqua ed è preferibile mantenere l’acqua come fonte di idratazione; questo inoltre consentirà di evitare l’introduzione di zuccheri non necessari. Altre fonti importanti di idratazione aggiuntiva (circa il 20% del totale), particolarmente utili l’estate, sono frutta e verdura e in quantità libera.
- Bere anche prima di mangiare. È nota la sensazione di fame del pomeriggio tardi che induce a pensare ‘devo fare uno snack’. Prima di introdurre calorie meglio bere dei sorsi da una bottiglietta d’acqua; spesso, soprattutto l’estate, il cervello confonde la fame con la sete e il solo idratarsi in modo adeguato può placare e ridurre/far scomparire il senso di fame
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