Cronaca

C’è un fermo per la morte dei tre vigili del fuoco

Esplosione cascina fermo

Vigili del Fuoco

La cascina nell’Alessandrino devastata dall’esplosione

C’è un fermo per la morte dei tre vigili del fuoco nella cascina esplosa a Quargnento, nell’Alessandrino. “Al termine di serrate ed articolate indagini, abbiamo proceduto al fermo di indiziato di delitto nei confronti di un soggetto ritenuto responsabile dei delitti di disastro doloso, omicidio, e lesioni volontarie in relazione ai fatti accaduti a Quargnento nella notte tra il 4 e il 5 novembre”, ha fatto sapere il comando provinciale dei carabinieri di Alessandria dove è stato interrogato per ore il proprietario della cascina, Giovanni Vincenti, accompagnato dalla sua legale Laura Mazzolini.

“Ho assistito all’interrogatorio, non posso dire nulla”, ha detto l’avvocato lasciando gli uffici dell’Arma in piazza Vittorio Veneto dove si erano radunati anche alcuni cittadini per seguire gli sviluppi. I carabinieri per ora non confermano che il fermato sia Vincenti, come appare probabile.

Per tutto la giornata di venerdì si sono susseguiti accertamenti ed approfondimenti di elementi legati alle indagini condotte dagli uomini del colonnello Michele Angelo Lorusso che alla fine sembrano aver stretto il cerchio su Vincenti, proprio nel giorno dei funerali dei tra pompieri morti: Matteo Gastaldo, 46 anni, Marco Triches, 38 anni, e Antonio Candido, 32 anni.

“Bisogna capire perché e chi ha fatto questo”, aveva tuonato dall’altare della cattedrale dei Santi Pietro e Marco il comandante provinciale Roberto Marchioni, dando voce alla “rabbia” dei vigili del fuoco. “Dovete beccarli, dovete fare di tutto per beccarli”, era la richiesta delle famiglie al premier Giuseppe Conte, “commosso” di fronte al “lungo abbraccio della comunità a questi ragazzi e ai loro coraggiosi colleghi che ogni giorno rischiano la vita per garantire la sicurezza di tutti noi”.

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