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La maglietta amaranto del Cinema America
Nuova aggressione, con ogni probabilità, al’attività del cinema America. La Digos sta cercando di rintracciare i responsabili della violenza all’ex fidanzata del presidente dell’associazione “Piccolo America”, Valerio Carocci.
La donna, secondo quanto si apprende, è stata aggredita ieri sera nei pressi di piazza San Cosimato, nel quartiere romano di Trastevere. La Questura della Capitale, anche alla luce del secondo episodio a distanza di pochi giorni, ha attivato adeguate misure di vigilanza in tutta l’area interessata dagli eventi dell’associazione per assicurare che le attività culturali e ricreative si svolgano in serenità.
Sul fronte delle indagini sulla prima aggressione, i quattro arrestati, legati a CasaPound e Blocco Studentesco, sono indagati per lesioni aggravate. Identificati dalla Digos per il pestaggio di quattro 20enni dell’Associazione, si tratta di un parrucchiere di 38 anni, che la sera dell’episodio si trovava a Trastevere per festeggiare il suo addio al celibato e avrebbe fomentato l’aggressione; un 22enne con precedenti di polizia per danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale, militante di Blocco Studentesco che avrebbe sferrato la testata, ripresa dai video, al giovane David Habib.
Sono indagati anche altri due 22enni entrambi con diversi precedenti. Uno, che avrebbe colpito con una bottigliata Valerio Colantoni, era stato sottoposto a un Daspo. L’altro, militante di CasaPound, ha invece precedenti per lesioni e violenza privata. Nei confronti degli indagati, che per ora restano denunciati a piede libero, si valutano però anche altre misure.
Per l’identificazione fondamentali sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Individuato uno degli autori dell’aggressione, si è proceduto con una serrata e costante attività sul web per ricostruire la sua rete di amicizie e accertare così chi fossero i soggetti presenti con lui quella notte a Trastevere.
Le foto di Facebook e i frame delle riprese hanno consentito alla Digos di arrivare ai responsabili che, sentitisi scoperti, hanno iniziato a oscurare i loro profili sul web, sperando, invano, di ostacolare le forze dell’ordine. Le indagini di polizia e carabinieri proseguono per risalire agli altri giovani che, nella sera tra sabato e domenica scorsi, erano accanto ai quattro indagati.
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