Il Tribunale di Bergamo autorizza la difesa di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, ad analizzare il materiale genetico estratto nell’ambito dell’inchiesta e riconducibile a ‘Ignoto 1’, poi identificato nell’uomo che ha ucciso la ragazzina sulla base di una sentenza definitiva.
L’istanza, accolta oggi, è stata presentata tre giorni fa dagli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini per “la ricerca e individuazione di nuovi elementi di prova per l’eventuale giudizio di revisione della sentenza di condanna”, tenuto presente che i reperti, tra cui slip, leggins, scarpe, calzini, maglia della vittima, “sono ancora disponibili e conservati al San Raffaele di Milano”.
La difesa di Bossetti, che sta scontando in carcere la sentenza definitiva, aveva sottolineato nella richiesta che questi reperti “sono già stati oggetto in sede di indagini preliminari senza contraddittorio tra le parti, di accertamenti tecnici da parte dei Ris di Parma” e che “ad oggi, alla difesa non è stato permesso l’accesso ai reperti”.
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