Altra gaffe per una grande firma della moda: Burberry ha dovuto ritirare dalla sua linea destinata ai giovani una felpa con cappuccio e cappio intorno al collo, presentata alla settimana della moda di Londra e subito criticata dalle stesse modelle che hanno denunciato un riferimento diretto al suicidio. “Il suicidio non è moda”, ha commentato su Instagram Liz Kennedy dopo aver assistito alla sfilata, riferendo che le sue preoccupazioni circa l’uso di un cappio sono state respinte dai manager della casa di moda di lusso britannica con i quali la modella si è confrontata. “È la moda. A nessuno importa di quello che succede nella tua vita personale, quindi tienilo per te”, si è sentita rispondere la Kennedy, secondo quanto riferito da Guardian e Bbc.
La modella ha anche affermato che dietro le quinte il personale scherzava prima della sfilata mentre appendeva il cappio al soffitto, deplorando che “non venga menzionato il crescente tasso di suicidio nel mondo”. Qualche ore dopo sono arrivate le scuse di Marco Gobbetti, amministratore delegato di Burberry e il ritiro immediato del capo dalla collezione intitolata ‘Tempest’.
“Siamo profondamente dispiaciuti per il disagio causato da uno dei prodotti che hanno caratterizato la nostra collezione Pista autunno inverno 2019. E’ stato indelicato, è stato un errore. Quanto accaduto non riflette quelli che siamo né i nostri valori. Il capo è stato tolto dalla collezione e mi assicurerò che questo non accada di nuovo”, ha dichiarato Gobbetti. “Il design si ispirava a un tema nautico, mi rendo conto che non era chiaro. Abbiamo voluto rappresentare la ribellione dei giovani di oggi. Non è mai stata mia intenzione far arrabbiare nessuno”, ha reagito Riccardo Tisci, responsabile creativo della firma e stilista dello show londinese.
Il post della Kennedy è stato condiviso decine di volte, suscitando pesanti critiche nei confronti di Burberry e dei suoi dirigenti. Tra le voci contrarie quella dell’ente di beneficenza britannico Mental Health Foundation. “Bene le scuse e il ritiro dell’articolo, ma più in generale vorrei vedere più diversità nel processo creativo. Marchi globalmente influenti come Burberry hanno certamente un ruolo da svolgere nel dare voce a diversi punti di vista, rispettando le persone”, ha auspicato Antonis Kousoulis, direttore associato della ricerca presso l’ente britannico.
Nei giorni scorsi Gucci ha dovuto ritirare un maglione nero a collo alto e bocca rossa che copriva mezzo volto, considerato razzista e discriminatorio in quanto ricordava la ‘blackface’. Autrici gaffe anche le firme Prada e Dolce Gabbana, lo scorso dicembre, per una vetrina, alcuni oggetti e uno spot pubblicitario controverso.
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