Maria Laura Antonelli / AGF
Sportello banca (Agf)
Sarà la Corte di Giustizia dell’Unione europea a pronunciarsi sulla riforma delle banche popolari. A trasmettere gli atti a Lussemburgo è stato il Consiglio di Stato, che ha formulato 5 diversi quesiti relativi alla legittimità “dell’imposizione di una soglia di attivo al di sopra della quale la banca popolare è obbligata a trasformarsi in società per azioni, in rapporto alla normativa europea in tema di aiuti di Stato”, della “possibilità di differire o limitare, anche per un tempo indeterminato, il rimborso delle azioni del socio recedente, in relazione alla disciplina in tema di concorrenza nel mercato interno e di libera circolazione di capitali”, della “disciplina sulla limitazioni al rimborso della quota del socio in caso di recesso, per evitare la possibile liquidazione della banca trasformata, in relazione alla regolamentazione degli aiuti di Stato”, della “facoltà di rinviare il rimborso per un periodo illimitato e di limitarne in tutto o in parte l’importo e, infine, “dell’articolo 10 del Regolamento delegato Ue n. 241/2014 della Commissione, in relazione alla violazione del diritto di godere della proprietà dei beni di cui all’ art. 16 e dell’articolo 17 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. In attesa della decisione da parte della Corte di giustizia dell’Unione europea, spiega il Consiglio di Stato con la sua nota, restano “ferme” le misure cautelari già concesse in merito alla trasformazione di tali banche in società per azioni.
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