Arriveranno domenica i primi pazienti alle Ogr di Torino, dove è stato allestito un ospedale da campo modulabile per accogliere le persone colpite da coronavirus. Nella struttura, realizzata in soli 12 giorni, come è stato sottolineato dal presidente della regione Alberto Cirio, sono previsti 90 posti letto, di cui 4 dedicati alla terapia intensiva.
Vi lavoreranno 100 persone, 40 medici e 60 tra infermieri e operatori sanitari. Tra di loro anche l’equipe formata da 38 sanitari giunti nei giorni scorsi da Cuba. Nel giro di una settimana l’ospedale da campo delle Ogr sarà pienamente operativo.
Caratteristica di questa struttura, nata per la necessità di ‘alleggerire’ gli altri ospedali cittadini, è la modularità che consente di adattarla alle esigenze che via via potrebbero insorgere.
E proprio nelle ex Officine Grandi Riparazioni di Torino è stata allestita, con il sostegno di Unicredit, la prima unità italiana di CURA, l’iniziativa internazionale open source per convertire container marittimi in stanze di terapia intensiva pronte all’uso per pazienti affetti da coronavirus. Ogni modulo Cura è veloce da montare come una tenda ospedaliera , ma sicuro come un reparto di isolamento, grazie ad un sistema di biocontenimento con pressione negativa.
“Oggi apriamo questo ospedale – ha detto il presidente del Piemonte Alberto Cirio – ma la vera inaugurazione la faremo il giorno in cui chiuderemo questa struttura perchè vorrà dire che potremo inaugurare una nuova normalità, di cui tutti abbiamo bisogno. Voglio ringraziare la Fondazione Crt, proprietaria di questi spazi che li ha messi a disposizione a canone di locazione zero e la Compagnia di San Paolo che ha finanziato con 3 milioni di euro la realizzazione di quest’opera. Grazie anche all’Aeronautica Militare, che con i propri uomini ha lavorato per realizzare in tempi record questa struttura, alla Protezione Civile, al 118, ai sanitari arrivati da Cuba”.
Dopo essere stati luogo di industria, di cultura ed innovazione tecnologica, le ex Officine Grandi Riparazioni di Torino diventano ora luogo di cura, come ha sottolineato la sindaca Chiara Appendino, auspicando che “presto ci si possa ritrovare in questi spazi a vivere una normalità certamente diversa da quella di oggi”.
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