Cronaca

“A Roma faticano a rendersi conto della gravità”, dice Fontana

“Con il governo ho sempre collaborato. Abbiamo avuto visioni diverse, su questo non ci sono dubbi. Ieri ho parlato con un medico che ha fatto tutte le guerre. E dopo aver visitato uno dei nostri ospedali mi ha detto ‘non avevo mai visto una cosa del genere, è peggio dell’Iraq e dell’Afghanistan’. Credo che chi non viva direttamente questa situazione faccia fatica a rendersi conto della realtà. A Roma faticano a rendersi conto”. Lo ha detto il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana a Radio Capital. “Decine di infettati non sono la realtà della Lombardia” ha aggiunto.

“È vero che non bisogna spaventare la gente ma un po’ bisogna allertarla. Anche la comunicazione ha avuto il suo peso, come quando si diceva in tv che si trattava solo di una influenza, allora è chiaro che la gente continuava ad uscire”.  

“Abbiamo bisogno di medici, speravo che tra le call che avevamo fatto in questi giorni tra pensionati e specializzandi ci fosse più risposta e invece non c’è stata. Abbiamo carenza di medici, perché questi poveri cristi stanno cedendo fisicamente e sono pochi rispetto alle esigenze”.

Fontana ha lanciato quindi un appello affinché aumenti il numero dei medici per contrastare l’emergenza sanitaria in Lombardia. “Stanno facendo un lavoro eccezionale i nostri medici e infermieri, che sono allo stremo e io sono preoccupato dal fatto che prima o poi anche loro possano cedere fisicamente e psicologicamente e se cedono loro sarebbero un disastro”.

Le “polemiche” tra ospedali sono “fuori luogo”, “il privato sta dando una mano”. Taglia corto il presidente della Regione Lombardia su chi polemizza su quale ospedale aprire prima, chi avrà i medici prima dell’altro, e spiega che se l’ospedale del San Raffaele aprirà in tempi rapidissimi e ha già il personale sanitario è perché “hanno fatto tutto da soli, sono privati”. Mentre l’ospedale a Fieramilanocity e a Bergamo saranno completamente pubblici.

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