“Ci dispiace enormemente, ma è un momento molto difficile anche per gli operatori delle pompe funebri che ci stanno dando una mano preziosa in un momento di completa emergenza”: con queste parole il sindaco di Medicina, Matteo Montanari, ha commentato all’AGI il mancato avviso ai parenti, da parte di un’impresa locale di pompe funebri, della sepoltura di un’anziana nel Comune della Bassa Bolognese diventato da lunedì scorso ‘zona rossa’ per l’emergenza legata al coronavirus.
La donna, come racconta l’edizione bolognese de “La Repubblica”, è deceduta venerdì scorso non a causa del coronavirus. La salma, portata inizialmente alla camera mortuaria dell’ospedale di Imola, è poi stata trasferita a Medicina. Qui, i funerali non si possono celebrare (la camera mortuaria è chiusa da 10 giorni) per evitare assembramenti e il rischio di diffusione del contagio da Coronavirus. L’impresa funebre, ha sepolto l’anziana lunedì scorso dimenticando, per il troppo lavoro di questi giorni, di avvisare i familiari. “Ci dispiace molto per quanto avvenuto. Sono cose che accadono per eccesso di lavoro e di tensione”, ha ribadito il sindaco di Medicina.
Nel Comune epicentro del contagio del virus nel Bolognese, si sono registrati già 9 decessi di persone positive al Covid-19 a cui si aggiungono residenti deceduti per altre cause. Una situazione che sta mettendo a dura prova l’impresa locale di pompe funebri i cui dipendenti sono stremati dal lavoro.
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