AGI – Un martedì al mese il Mucem di Marsiglia permette ai visitatori di visitare la mostra “Paradisi naturisti” completamente nudi. Un’esperienza diversa, fuori dai canoni normali di un museo, ma che ha attirato molti appassionati di nudismo e arte da tutta Europa. La raccolta fotografica, esposta all’interno della struttura, cataloga la crescita delle comunità di nudisti in tutto il continente spiegando e raccontando ai curiosi la filosofia che sta alla base del desiderio di tornare a vivere in simbiosi con la natura. Il nudismo, si legge, non è solo una moda degli anni ’60 ma una moda che è tornata in auge negli ultimi decenni. La ‘nuova mania’ delle persone per la nudità, scrive Euronews “va di pari passo con la volontà di adottare diete sempre più sane, di diventare vegetariani o di usare naturali”. Insomma, nudismo meditazione e yoga all’aria aperta sono sempre più diffuse e praticate.
La Francia è diventata una delle nazioni leader del nudismo e del naturismo europeo e non sorprende che sia diventata la pioniera di questo tipo di fruizione artistica. Il Mucem si trova a Marsiglia, sulla costa mediterranea, dove il tempo è spesso splendido, e dove il naturismo, soprattutto in alcune zone e spiagge specifiche, è molto presente. Ma luoghi e tendenze simili si sono allargate a molte aree del Paese. È una tradizione che la Francia deve alla Germania e alla Svizzera, sottolineano i curatori del museo.
La mostra
Attraverso una collezione di 600 fotografie, filmati, riviste e oggetti di uso quotidiano, il museo racconta la storia di come queste comunità, nate negli anni Venti, si siano evolute fino a diventare un secolo dopo un movimento attivo e in continua crescita. All’inizio del XX secolo, gran parte del pensiero sul naturismo si basava sul fatto che esporre il corpo agli elementi avesse un effetto benefico dal punto di vista medico. A questa idea, spesso presente nelle prime comunità svizzere e tedesche, si contrapponeva anche la convinzione tradizionalista di un ritorno ascetico a tempi più semplici, lontano dai piaceri e dalla corruzione del mondo. La mostra resterà aperta al museo del sud della Francia fino al 9 dicembre 2024.
Marseille: une expostion sur les “paradis naturistes” à découvrir au Mucem à partir de ce mercredi pic.twitter.com/5dLTZy9HXB
— BFM Marseille Provence (@BFMMarseille) July 3, 2024
La prima comunità nata in Francia, scrive ancora Euronews, è una palestra parigina chiamata Spartaclub, fondata nel 1927. Da qui la diffusione di questa pratica, con il moltiplicarsi dei campeggi naturisti che sorsero in tutta la Francia, in particolare a Noisy-le-Grand, lungo la Senna. Tra le figure più importanti della mostra vi è l’inclusione dei fratelli Durville, André e Gaston. I due fratelli medici fondarono Héliopolis, un club naturista a Île du Levant, un’isola al largo della riviera francese. Nel 1928 esisteva già il campo naturista Physiopolis, sull’isola Platais della Senna, ma Héliopolis portò le cose a un altro livello, creando una comunità isolata e indipendente che trasmetteva uno specifico stile di vita olistico e basato sul vegetarianesimo. All’apice della sua popolarità, negli anni ’60 Héliopolis era visitato da 60.000 persone ogni estate. Ancora oggi è un sito popolare per le spiagge per nudisti.
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