Armando Spataro, che ieri ha rimproverato Matteo Salvini per un tweet che annunciava un blitz contro la mafia nigeriana a operazione ancora in corso, è da 43 anni in magistratura ed è uno dei massimi esperti nella lotta al terrorismo.
Il magistrato si è occupato nel corso della sua carriera di importantissime inchieste, tra cui quella sul sequestro dell’ex imam Abu Omar. Procuratore capo a Torino dal 30 giugno 2014, lascerà l’incarico per andare in pensione il 17 dicembre prossimo, il giorno successivo al compimento del suo settantesimo compleanno.
In prima linea contro terrorismo e mafia
Gran parte dei suoi anni in toga Spataro li ha passati alla procura di Milano: qui, in particolare, dalla fine degli anni Settanta si è occupato a tempo pieno delle indagini sul terrorismo rosso – tra cui quelle sulle Brigate Rosse, su Prima Linea e sull’omicidio Tobagi – e dalla fine degli anni Ottanta, anche di lotta alla criminalità organizzata, in particolare di inchieste sulla mafia calabrese e siciliana operanti nel nord Italia.
Dopo la parentesi di 4 anni (1998-2002) trascorsa al Csm come togato del Movimento per la Giustizia, Spataro è tornato alla procura di Milano, con il ruolo di aggiunto, dove con il collega Ferdinando Pomarici ha svolto le indagini sul caso Abu Omar.
In seguito, Spataro è stato capo della procura di Lodi e poi è passato alla guida dei pm torinesi. Per la sua specifica esperienza del settore del terrorismo, ha rappresentato spesso presso Eurojust a l’Aja i pubblici ministeri italiani che si occupano della materia.
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