Cade l’accusa di omicidio che la Procura di Roma e il gip Maria Paola Tomaselli avevano contestato ad Alinno Chima e Brian Minteh, due degli extracomunitari arrestati dalla polizia nei giorni scorsi in relazione alla morte della 16enne di Cisterna di Latina, Desiree Mariottini, trovata senza vita in uno stabile abbandonato in via dei Lucani. Lo ha deciso il tribunale del Riesame che, accogliendo in parte le istanze della difesa, ha ritenuto anche che la ragazzina non sia stata vittima di uno stupro di gruppo. Resta in piedi per i due stranieri, oltre alla violenza sessuale commessa singolarmente, l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti.
“Sono contenta per il mio assistito. Alla sua innocenza, anche alla luce delle indagini svolte, ho sempre creduto. Mi dispiace perché le indagini condotte in tal modo rischiano di non rendere giustizia a quella povera ragazza”, ha detto l’avvocato Pina Tenga, difensore di Alinno Chima, commentando la decisione del tribunale del Riesame.
La Procura di Roma non cambia però idea: Desiree Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina trovata morta la notte tra il 18 e il 19 ottobre in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo, è stata vittima di uno stupro di gruppo e di un omicidio volontario. Anche se il tribunale del Riesame ha fatto cadere nei confronti di due degli arrestati (il nigeriano Alinno Chima e il senegalese Brian Minteh) l’accusa di omicidio (senza formulare, almeno nel dispositivo del provvedimento, un’ipotesi di reato alternativa che ragionevolmente potrebbe essere quella di ‘morte in conseguenza di altro delitto’) sostenendo pure che la violenza sessuale non sia stata compiuta in branco, i pm di piazzale Clodio restano fermamente convinti che gli elementi fin qui raccolti a carico degli indagati diano forza all’iniziale pista investigativa seguita dalla polizia.
“Siamo ancora nella fase degli indizi – si spiega in Procura -, e quindi è giusto che il tribunale faccia le sue valutazioni. Aspettiamo di conoscere le motivazioni del provvedimento. Il nostro quadro accusatorio però non cambia di una virgola. Anzi”. Domani, intanto, davanti allo stesso collegio del Riesame sarà discusso il ricorso del terzo arrestato, l’altro senegalese Mamadou Gara, e anche in questo caso è plausibile immaginare che l’esito sarà uguale a quello degli altri. Sempre domani, davanti al gip, si svolgerà nel carcere di Regina Coeli l’interrogatorio di convalida del fermo di Marco Mancini, il 36enne che gli inquirenti ritengono sia il pusher che ha fornito le sostanze stupefacenti a Desiree Mariottini. Mancini, a carico del quale è stata chiesta l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, deve rispondere di detenzione e cessione illecita di sostanze stupefacenti, quali cocaina, eroina e psicofarmaci capaci indurre effetti psicotropi, a persone (compresa Desiree) che frequentavano lo stabile di via dei Lucani 22.
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