AGI – L’Intelligenza Artificiale conquista la cucina. O se ne impossessa. Il New York Times riferisce che i ricercatori la stanno usando per creare e scrivere ricette, complete di foto e dei retroscena dei fornelli, sostituendosi all’uomo. Con lunghi elenchi d’ingredienti, misurazioni ad hoc, istruzioni minuziose e note introduttive personalizzate. Il vantaggio è che “attingono a una vasta raccolta di informazioni online su cibo e cucina”. Big Data Kitchen.
Ma, si chiede il Times, possono funzionare? E migliorare l’esperienza culinaria tramandata da millenni? La risposta è che, “come sanno i cuochi casalinghi, gli chef professionisti e gli editori di riviste di cibo, la prova definitiva per le ricette è la cena del Ringraziamento, una occasione tentacolare e varia su cui si riversano alte aspettative”.
Ebbene, il quotidiano newyorkese s’è così deciso a provare l’AI, attraverso una tecnologia ribattezzata Gpt-3, “per ideare un menu delle vacanze”, poi preparato e presentato a un corpo di assaggiatori: quattro editorialisti di cucina del New York Times medesimo. I risultati, assicurano dalla redazione al 620 della ottava Avenue, dicono molto sul potenziale della tecnologia.
Il modello Gpt-3 è una rete neutrale, un sistema matematico in grado di apprendere abilità analizzando enormi quantità di dati, quindi una cosa appare chiara: “L’AI è pronta a rimodellare diversi campi, dall’email marketing alla programmazione informatica.
La scrittura di ricette non è un’area di studio comune, ma una manciata di ricercatori, incluso un team del Mit, il Massachusets Institute of Technology, ha iniziato a esplorare se l’AI può padroneggiare le tecniche, tanto che il risultato è che “oggi molte ricette di AI possono sembrare indistinguibili da quelle create dall’uomo”, ha ammesso Janelle Shane, ricercatrice che gestisce un blog sull’apprendimento automatico.
Il Times racconta che per creare il menu del Ringraziamento AI, i tecnici del giornale hanno iniziato presentandosi al sistema GPT-3, in un modo “sorprendentemente umano” e con poche formalità tecniche. Ma cosa è accaduto veramente e come si è proceduto? “Dopo aver effettuato l’accesso a GPT-3 sul laptop”, si legge sul New York Times, “abbiamo digitato: ‘Sono originario del Texas e sono cresciuto in una famiglia indiana americana. Amo i sapori speziati, il cibo italiano e tailandese e i dolci non troppo dolci. Alcuni ingredienti con cui cucino spesso sono chaat masala, miso, salsa di soia, erbe aromatiche e concentrato di pomodoro. Quindi abbiamo scritto: ‘Mostraci un menu del Ringraziamento fatto apposta per noi”. Il risultato, secondo gli assaggiatori del Times è stato in parte soddisfacente ma è stato anche osservato che “non c’era anima” nel cibo.
I sistemi di AI provati sono stati più d’uno su altrettante varianti di ricette. Però Gpt-3 potrebbe anche aiutare a personalizzare una ricetta esistente “creando versioni meno piccanti o con sapori specifici”.