In una Pasqua segnata dal coronavirus si riaffaccia anche l’emergenza migranti nel Mediterraneo: ci sarebbero diversi morti per l’affondamento di un gommone tra Tripoli e Malta, ha denunciato Sea Watch. E intanto un centinaio di migranti sono sbarcati a Pozzallo, in Sicilia, mentre per i 156 salvati dalla Alan Kurdi si profila una quarantena a bordo di una nave.
Nell’omelia della messa della Resurrezione Papa Francesco ha pregato perché Cristo “riscaldi il cuore delle tante persone rifugiate e sfollate, a causa di guerre, siccità e carestia” donando “protezione ai tanti migranti e rifugiati, molti dei quali sono bambini, che vivono in condizioni insopportabili, specialmente in Libia e al confine tra Grecia e Turchia”.
Un appello che per Sea Watch non viene ascoltato: “250 persone erano alla deriva” da sabato su quattro gommoni che avevano a bordo un numero variabile tra 47 e 85 persone e una di queste imbarcazioni si è capovolta, ha denunciato l’Ong. “Lasciati morire soli nel giorno di Pasqua da un’Europa che parla a vuoto di solidarietà verso le persone che soffrono”, ha commentato Sea Watch ricordando che la situazione era già stata segnalata da Alarm Phone e che aveva chiesto l’intervento del Commissario europeo per i diritti umani “per chiarire che i diritti delle persone salvate in mare devono essere garantiti a prescindere da quale sia la nave che li soccorre”.
Intanto a Pozzallo, nel ragusano, nel pomeriggio è stato completato lo sbarco di 101 migranti arrivati con un gommone intercettato dalla Capitaneria e trainato in porto. I migranti, tutti uomini provenienti da Eritrea, Somalia, Ciad, Sudan e Bangladesh tra cui molti minori, stanno bene e sono stati trasferiti in una struttura di accoglienza tra Comiso e Chiaramonte dove saranno controllati anche dalle forze dell’Ordine. Nell’hot spot locale, infatti c’è’ un egiziano in quarantena per il Covid-19 tar i 50 ospiti.
“Adesso bisogna studiare una nuova azione per affrontare il cambio di strategia degli scafisti, ha detto il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, “e l’idea di una nave militare al largo capace di accogliere e controllare da un punto di vista sanitario i migranti potrebbe essere la soluzione migliore”.
Proprio quella di una nave per la quarantena potrebbe essere la soluzione per i 156 migranti soccorsi dalla Alan Kurdi, che non sbarcheranno in un porto italiano. Con il supporto della Guardia costiera, si sta cercando una nave su cui trasferirli per i controlli della Croce Rossa italiana e delle autorità sanitarie locali.
La nave della ong tedesca Sea Eye si trova al largo delle coste occidentali della Sicilia. Da fonti del Viminale si apprende che il governo non ha fatto mancare l’assistenza umanitaria ai migranti a bordo della Alan Kurdi, nello spirito di solidarietà gia mostrato in tutte le altre precedenti occasioni”, e che, in questi giorni, sono in corso contatti continui con il ministero dell’Interno tedesco, che ora ha manifestato la concreta disponibilità ad una loro ricollocazione, dopo un iniziale rifiuto di accoglierli.
Intanto il leader leghista, Matteo Salvini, attacca il governo. “Italiani chiusi in casa, immigrati già arrivati in Sicilia col virus e, anche oggi, clandestini liberi di sbarcare. Basta!”, ha twittato. “A Pozzallo è gia’ in quarantena un immigrato sbarcato in Sicilia col virus”, ha ricordato, e i nuovi arrivati “verranno trasferiti in un altro centro della provincia, mentre i trafficanti di esseri umani si fregano le mani per il business che prosegue indisturbato. Assurdo”.
Da 32 sindaci dell’Agrigentino è stata inviata una lettera al premier, Giuseppe Conte, per sollecitare “tutte le misure utili e le strutture necessarie per l’accoglienza e la sicurezza dei migranti nel rispetto delle norme restrittive per il contenimento del Coronavirus”. “Alle persone che arrivano vanno garantite accoglienza, sostegno, cure adeguate e tamponi mettendo in tal modo al sicuro la salute degli operatori e delle comunità che li ospitano”, si legge. I sindaci agrigentini, come ha già fatto il presidente della Regione Nello Musumeci, chiedono una “nave accoglienza da ormeggiare in rada per permettere ai migranti di poter fare la quarantena in sicurezza prima che raggiungano i luoghi di destinazione europei”.
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