Cold case risolto a Cosenza. Dopo trentanove anni è stata fatta luce sull’omicidio del commerciante Santo Nigro, ucciso in un agguato la sera del 18 novembre 1981, nel quartiere di via Popilia. Alle prime luci dell’alba di venerdì 6 marzo la Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha fatto scattare le manette ai polsi di Mario Pranno, 64 anni, e di Francesco Cicero, 59 anni, entrambi coinvolti a vario titolo nel delitto, all’epoca considerati esponenti di primo piano dei clan della ‘ndrangheta cosentina.
Le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale antimafia guidata da Nicola Gratteri, con il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla ed il sostituto procuratore Vito Valerio, hanno portato a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro per concorso in omicidio. Secondo gli investigatori, l’omicidio (durante l’agguato rimase ferito ad una gamba anche un figlio della vittima), che avvenne all’interno di un negozio in ristrutturazione di proprietà di Nigro, fu deciso dai vertici del clan Perna-Pranno, in quanto il commerciante si era rifiutato di aderire alle reiterate richieste estorsive del gruppo ‘ndranghetista. La morte dell’uomo doveva servire al clan per riaffermare il proprio potere e costituire un monito per gli altri commercianti affinché non seguissero l’esempio di Nigro.
In quel particolare periodo storico la città e la provincia di Cosenza erano sconvolte dalla guerra tra i clan Perna- Pranno e Pino-Sena e il clan Perna-Pranno aveva sottoposto ad estorsione tutti gli imprenditori ricadenti nella propria zona d’influenza per garantirsi le risorse economiche per fronteggiare il clan rivale. Diversi sono stati i collaboratori che hanno riferito sull’omicidio Nigro, collaborazioni tutte concordanti sia sul movente che sui mandanti, e lo stesso Mario Pranno si era assunto la paternità dell’omicidio nel corso del breve periodo della sua collaborazione con la giustizia, iniziato durante il maxi processo “Garden” e conclusasi nel 2000 con la sua fuga da una località protetta prima di essere nuovamente arrestato.
A distanza di 39 anni, e dopo l’arresto di uno degli esecutori materiali dell’agguato, Aldo Acri, collaboratore di giustizia da diversi anni, quindi, si chiude il cerchio sull’omicidio del commerciante Santo Nigro. freddato a colpi di arma da fuoco per non aver pagato il “pizzo” e per dimostrare a tutti la forza criminale del clan.
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