Edoardo Izzo / Agi
Baraka Bistrot
Alle quattro di sabato notte il rogo divampato nel Baraka Bistrot, locale notturno con attenzione alla musica jazz in via dei Ciclamini a Centocelle, periferia della prima cintura urbana, ha fatto ricordare agli abitanti più anziani della zona i fantasmi di decenni bui – fatti di episodi di sangue legati a malavita locale e terrorismo – che apparivano ormai alle spalle.
Per la quarta volta negli ultimi 6 mesi infatti un locale serale ha preso fuoco, con sospetto di roghi di natura dolosa che potrebbero essere legati a ripicche da parte di chi controlla lo spaccio nel quartiere. A poche centinaia di metri dal bistrot c’è il caffè letterario Pecora Elettrica, presidio antifascista e antimafia di via delle Palme, dato alle fiamme il 25 aprile – ricostruito a tempo record grazie a 50mila euro raccolti con un crowdfunding – e nuovamente bruciato mercoledì scorso, la notte prima che riaprisse.
Sempre su via delle Palme ad inizio ottobre sono divampate le fiamme anche in una ‘pinseria’. Tra le ipotesi investigative legate al rogo delle attività commerciali si fa spazio anche quella che i due locali, tra i pochi aperti sulla strada anche di notte, ‘disturbassero’ lo spaccio di droga in un vicino parco della zona.
Baraka Bistrot
Sommario
La droga filo conduttore
I rapporti degli inquirenti parlano chiaro: a luglio 18 pusher sono stati arrestati durante una retata nella zona che ha portato al sequestro di 4,4 chili di sostanze stupefacenti, in particolare marijuana e hashish. A settembre un fruttivendolo è stato arrestato, occultava le dosi tra le cassette del mercato rionale. Mentre il mese scorso 6 spacciatori sono stati arrestati e sono state sequestrate centinaia di dosi pronte ad essere vendute nelle piazze di spaccio della zona.
Negli ultimi dieci anni Centocelle ha mutato pelle, è rimasto un quartiere con un anima popolare – costruito a ridosso del primo aeroporto cittadino a partire dai primi del ‘900 soprattutto da immigrati provenienti da Calabria, Abruzzo, Puglia e Sicilia – ma si è aperto anche alla movida notturna. Complici i prezzi ancora contenuti rispetto ad altre zone per l’affitto dei locali, sono fioriti soprattutto ristoranti gourmet, bistrot e caffè, dove è più facile arrivare ora che dal 2015 a piazza dei Mirti e a piazza delle Gardenie si ferma anche la Metro C.
La resistenza degli anni di coprifuoco
Sembrano lontani dunque gli anni in cui dalle 8 di sera per le vie della zona, costellata di piccole palazzine sorte senza grande pianificazione urbanistica e attenzione al decoro, si respirava un’aria quasi da coprifuoco. Le avanguardie culturali non sono mai mancate, dai gruppi della scena punk con i Centocelle City Rockers alle attività nel Forte Prenestino, occupato da oltre 30 anni e divenuto uno dei punti saldi della controcultura a Roma. Così come la voglia di resistere.
Il quartiere lo scorso anno ha ricevuto dal Quirinale la medaglia d’oro per la Resistenza, accompagnata da uno studio del ricercatore Riccardo Sansone. La prossima settimana, venerdì 15, il prefetto di Roma, Gerarda Pantalone, coordinerà un Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza alla presenza del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, del sindaco Virginia Raggi e del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, nel quale si cercherà di predisporre un piano di sicurezza per il quartiere.
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