Cronaca

I navigator assunti in Campania per il Reddito di cittadinanza cominciano lo sciopero della fame

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 Alessandro Serrano’ / AGF

Alcuni partecipanti al maxi concorso per i navigator, la nuova figura prevista dal Reddito di Cittadinanza

Non si ferma la protesta dei navigator della Campania, i 471 vincitori di concorso che però non possono iniziare il loro lavoro nei centri per l’impiego locali per la mancata firma della convenzione tra la Regione e l’Anpal. Una querelle che va avanti da aprile scorso, quando il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, esplicitò che non avrebbe avallato il passaggio alla fase due della legge sul Reddito di cittadinanza per non creare altro precariato, dato per i navigator ci sono contratti a termine per due anni.

Così, per rivendicare “un diritto acquisito e meritato”, i navigator campani si appellano al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Al di là della nostra causa, lui è garante della Costituzione e nel nostro caso vengono violati i diritti sanciti dagli articoli 3 e 4 della Carta costituzionale”, spiega all’Agi Ilenia De Coro, 38 anni, che ha superato la selezione pubblica e che, insieme agli altri suoi 470 compagni di sventura, il 31 luglio scorso non ha potuto prendere parte al corso di formazione cui gli altri da tutte le regioni d’Italia hanno avuto diritto.

Ilenia è una delle quattro persone che inizieranno uno sciopero della fame da oggi in un presidio fisso davanti alla sede della Regione Campania in via Santa Lucia a Napoli. “A Mattarella – ricorda – il mio collega Carlo Del Gaudio ha inviato una lettera qualche settimana fa, una lettera che da noi è condivisa e nella quale gli chiediamo di farsi garante dei nostri diritti. Cercheremo altre figure istituzionali, il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, piuttosto che il presidente della Camera, Roberto Fico, per fare giungere altre informazioni al Capo dello Stato. Vogliamo un’interlocuzione. Invece in questi 40 giorni in cui abbiamo protestato più volte, anche a Roma, non è arrivata nessuna risposta da nessun ente. A questo punto – dichiara – abbiamo bisogno dell’interessamento della piu’ alta carica dello Stato per trovare una soluzione concreta la nostra situazione. E c’è da considerare anche la situazione attuale dell’Esecutivo”.

“Nessun segnale arriva dalla regione – spiega poi Dalila Di Girolamo, 37 anni, un passato di precarietà anche lei – abbiamo inoltrato la nostra richiesta di un incontro con De Luca non solo in strada, con questa e le altre manifestazioni, ma anche formalmente al protocollo regionale una nostra missiva e inviando una pec. Neanche una risposta. E da Anpal, dopo la firma digitale che abbiamo a posto quando siamo stati dichiarati idonei, non c’è nessun segnale. Noi non molliamo, vogliamo il contratto ora perché deve cessare questo teatrino della politica sulla nostra pelle”.

Dalila ricorda: Abbiamo avuto accanto parlamentari e consiglieri regionali del Movimento 5 stelle, ma neppure loro sono in grado ora di darci alcun tipo di risposta formale. Abbiamo lavorato per essere dichiarati idonei, esattamente come gli altri navigator delle altre regioni. Eppure noi non abbiamo iniziato a svolgere il nostro lavoro e non riusciamo a capire il perché di questo trattamento differenziato. Chiediamo risposte concrete”. 

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