Cronaca

Sandro Gozi ha spiegato la sua presenza in una foto accanto ad Almirante

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Aleandro Biagianti / AGF 

Sandro Gozi

Un gruppo di giovani militanti missini che posa sorridente accanto a Giorgio Almirante, leader storico della destra italiana. Siamo a metà degli anni Ottanta, e il segretario del Msi è in visita a Cesena, nella rossa Romagna, accompagnato per l’occasione da un certo numero di attivisti. La foto è stata pubblicata dal sito ‘Il primato nazionale’ ma non ha alcun intento nostalgico, poiché l’identità di uno dei ragazzi ritratti non è di un anonimo iscritto caduto in oblio, bensì di un politico attualmente in carica. Quello che sorprende, però, è che il politico in questione non milita nei partiti eredi della storia del Msi o del centrodestra, ma si tratta di un volto noto e ultimamente discusso del centrosinistra: Sandro Gozi.

Il sito sovranista, infatti, gioca sull’attuale incarico di Gozi nel governo francese per evidenziare il paradosso della sua adesione giovanile al Fronte della Gioventu’, l’organizzazione giovanile del Msi: “Sara’ per questo – si legge sotto la foto con Almirante e un’altra foto che attesta l’iscrizione di Gozi al FdG – che lo scorso 30 luglio, intervistato da La Stampa, Gozi si è definito ‘un vero sovranista’? Difficile crederlo, perché in realtà il braccio destro del presidente francese si è definito tale spiegando però (rocambolesche antinomie) cosa intende realmente: “Sono un uomo di confine che lavora per abbattere i confini della politica nazionale” e “unico progetto europeo valido è transnazionale, come è quello di Macron”.

“Ecco – chiude l’articolo – chissà cosa avrebbe pensato quel giovane militante del Fronte della Gioventù di questo ‘sovranismo’ al servizio della Francia”. Arriva a stretto giro la risposta del diretto interessato, interpellato dall’AGI: “Avevo 16 anni – spiega Gozi – il mio migliore amico era il segretario locale del Fronte della Gioventù, un po’ per amicizia e un po’ per curiosità mi sono avvicinato e ho subito capito che non era roba per me. Il mio primo voto – aggiunge – fu infatti per il Pri. Venivo da una famiglia di centrosinistra, e in un certo qual modo è stato un atto di ribellione. D’altra parte – conclude – mi pare che Salvini fosse del Leoncavallo…”.

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