Cronaca

La tragedia del Ponte Morandi, un anno dopo

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VINCENZO PINTO / AFP

Esplosione Ponte Morandi

La messa, una cerimonia che inizierà alle 10 per concludersi alle 12 circa; i pochi interventi istituzionali previsti, poi il minuto di silenzio alle 11.36 esatte, momento del crollo di ponte Morandi. Quindi il saluto delle campane a lutto di tutta Genova e delle sirene del porto. È così che, tra poche ore, la città si appresta a vivere il primo anniversario della tragedia.

Una ferita ancora aperta che, in quei giorni della scorsa estate, riunì nel cordoglio la città e un intero Paese. Cosa che punta a fare nel momento del ricordo, anche in questa estate tumultuosa, stagione di battaglie politiche e governo in piena crisi. A prendere parte alla cerimonia di domani, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, rappresentanti del Governo – dai vicepremier Salvini e Di Maio, ai ministri Toninelli e Trenta – numerose autorità civili e militari.

L’Arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, officerà nel capannone della nuova Pila 9 del viadotto Polcevera una messa in suffragio e – dopo gli interventi istituzionali del sindaco di Genova Marco Bucci, del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dei rappresentanti dei familiari delle vittime e del premier Conte – la città di Genova si fermerà per un minuto di raccoglimento alle 11.36, nel momento esatto del crollo.

Il suono delle campane delle chiese cittadine e il fischio delle sirene delle navi attraccate nel porto renderanno il momento ancora più toccante. La cerimonia civile e religiosa verrà trasmessa in diretta dalla Rai, ma – proprio perché si tratta di una commemorazione di tutta Genova – i cittadini potranno prendervi parte in prima persona: verranno infatti posizionati due maxi schermi sul lato nord e sul lato sud di via 30 Giugno, grazie ai quali sarà possibile seguire la messa e gli interventi delle autorità. 

“Invito tutti i cittadini genovesi a partecipare alla cerimonia in memoria delle vittime di ponte Morandi. A chi non potrà intervenire chiedo comunque di osservare un momento di raccoglimento alle 11.36, in qualsiasi posto si trovi”. Questo l’appello lanciato oggi sui social dal sindaco-commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, alla vigilia del giorno della commemorazione del crollo di ponte Morandi. “Stringiamoci idealmente insieme per ricordare le persone che hanno perso la vita in quel tragico evento e per sentirci ancora una volta comunità unita, come abbiamo dimostrato in questo anno trascorso”.

La commemorazione, in piena crisi di governo

Le polemiche non sono mancate in questi dodici mesi, in cui è stata indicata dalla maggioranza la volontà di revocare la concessione alla Società Autostrade per possibili carenze di manutenzione. Sulla cerimonia di ricordo pesa anche la crisi di governo, che si va facendo sempre più aggrovigliata. Un anno fa Matteo Salvini e Luigi Di Maio erano stati accolti dagli applausi della gente, quando arrivarono a Genova per i funerali, insieme con il Guardasigilli, Alfonso Bonafede.

Domani, da programma, i due vicepremier dovrebbero essere entrambi presenti, ma il clima è completamente cambiato e i due sono arrivati ai ferri corti: il Movimento 5 stelle ha accusato la Lega di aver dato una “pugnalata alle spalle” al paese. Il j’accuse contro la Lega mosso da Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, è netto: “Si e’ staccata la spina” al governo “non solo per una questione di consenso, ma perché stiamo arrivando al taglio della concessione sulle autostrade, alla riforma della prescrizione, al momento di fare la riforma della giustizia”.

Non passò inosservata, a inizio luglio, l’assenza di Di Maio dalla riunione del Consiglio dei ministri chiamata a discutere di assestamento di bilancio. Motivi personali, venne riferito. Ma subito prima c’era stato uno scambio di accuse con Salvini sulla revoca delle concessioni ad Autostrade. Alla fine la tregua: “Non c’è stato alcun attacco a Salvini – spiegò Di Maio – bensì una richiesta alla Lega di fare squadra sul caso Autostrade, dopo che nei giorni scorsi da esponenti leghisti erano arrivate dichiarazioni pubbliche in disaccordo con la proposta di revoca della concessione. Per noi è fondamentale fare giustizia verso chi ha perso la vita nella tragedia del ponte Morandi”. Salvini precisò: “Su Autostrade e Benetton, chi ha sbagliato deve pagare, caro e fino in fondo, ma non devono andarci di mezzo migliaia di lavoratori o di piccoli risparmiatori italiani che non hanno colpe”.

La ricostruzione della tragedia

Erano le 11,36 del 14 agosto 2018, quando sotto una pioggia incessante 250 metri di ponte Morandi, il viadotto autostradale che collega la A7 con la A10, crolla insieme alla pila di sostegno, la numero 9. Le vittime saranno 43. Oltre al blocco della viabilità urbana, ferroviaria e autostradale, il disastro impone a 566 residenti nelle case presenti sotto la pila 10, di dover definitivamente abbandonare la propria casa per motivi di sicurezza.

Il 15 agosto il Consiglio dei ministri dichiara lo stato di emergenza per Genova e nomina il governatore della Liguria, Giovanni Toti, commissario straordinario. Il 18 agosto viene decretato un giorno di lutto nazionale e, nella stessa data, vengono celebrati i funerali di Stato per le vittime. La cerimonia è presieduta dal cardinale e arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, e dall’Imam di Genova Salah Hussein, alla presenza delle massime cariche dello Stato, delle autorità locali e di oltre 9.000 persone. Coincidenza vuole che quel giorno venga estratto il corpo dell’ultima vittima.

A fine agosto, vengono consegnati i primi alloggi agli sfollati: a fine 2018 tutti ottengono una sistemazione. La dimensione e la gravità dei fatti spingono nel frattempo il Governo a prendere in considerazione un processo di revisione globale del sistema delle concessioni da parte dello Stato, ipotizzando anche la revoca di quella ad Autostrade per l’Italia: il dibattito è ancora in corso

Il 28 settembre 2018 viene pubblicato il decreto Genova che conferisce amplissimi poteri al Commissario per la ricostruzione: per ricoprire l’incarico viene scelto il sindaco di Genova, Marco Bucci, nominato il 4 ottobre. Intanto, la Procura di Genova, che subito dopo il disastro aveva aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, nonché mancato rispetto della normativa anti infortunistica, rende noti gli indagati: sono 73 tra persone fisiche e società. Tra loro vertici di Aspi, Spea, funzionari del Mit e del provveditorato alle opere pubbliche. L’indagine è coordinata dai pm Walter Cotugno e Massimo Terrile.

Nel frattempo sono in corso i due incidenti probatori: il primo per valutare le condizioni della struttura prima del crollo, il secondo per dirimere le cause del disastro. Nel frattempo il Morandi viene demolito: con l’esplosione controllata del moncone est, avvenuta alla presenza dei vicepremier Di Maio e Salvini lo scorso 28 giugno.

Per la realizzazione del nuovo viadotto, nato da un’idea di Renzo Piano, è al lavoro la società Per Genova, composta da Fincantieri, Salini Impregilo e Italferr. Saranno 1067 i metri della ‘travata’ continua che costituira’ l’impalcato di acciaio; 18 le pile in cemento armato e 19 le campate che costituiranno la travata continua dell’opera. La deadline per transitare sul nuovo viadotto è la primavera del 2020. 

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