Cronaca

Marijuana, pugilato e l’Italia. La vita di Finnegan Elder raccontata dalla madre

carabiniere ucciso madre studente americano

“È una tragedia. Io e mio marito siamo sotto choc”. La madre di uno dei due studenti americani fermati per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, ha risposto alle domande de La Stampa raccontando qualcosa in più sul passato e sul carattere di Finnigan Lee Elder. Il primo pensiero di Leah, 51 anni, è per la compagna del militare morto a Roma: “”Sono quanto più vicina al dolore di Rosa Maria. Non so come descrivere questo momento, ci sembra un incubo da cui ci sveglieremo. Ma sentiamo che il mondo ci è caduto addosso”.

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Fabio Sasso / AGF

Rosa Maria, moglie di Cerciello Rega

Leah non ha avuto la possibilità di parlare direttamente con Finnigan ma racconta che il marito, giunto a Roma, lo vedrà nelle prossime ore. Anche per capire come è possibile che suo figlio “ragazzo riflessivo, che ha sofferto molto” possa ver compiuto un gesto del genere. 

Secondo il racconto della madre, il 19enne faceva uso di marijuana, che in California è legale, “attraverso ricetta medica e per alleviare il dolore di una menomazione fisica”. L’assunzione di altre sostanze è una novità: “Non mi sono mai accorta che facesse uso di droga”. Il problema di salute del figlio, come riportato nell’intervista al giornale torinese, riguarda l’amputazione di una parte di un dito a seguito di una caduta da cinque metri, in seguito al cedimento di una scala, mentre lavorava. 

La madre si dà un’unica spiegazione per quello che è successo: “Doveva essere terrorizzato e per questo ha agito in maniera inconsulta”. E sul coltello rimane molto tranquilla: “Avere un coltello per un ragazzo della sua età nel nostro quartiere non è inusuale”.

Finnegan, in passato, è stato condannato da un tribunale dei minori. Il precedente, raccontato dal San Francisco Chronicle viene ridimensionato dalla madre che lo etichetta come un evento più circoscritto: “Finn  faceva parte di un gruppo di teenagers che si trovavano al parco Stern Grove, chiamato Sunset. Intorno a quel luogo c’è una storia che dura da 50 anni di teenagers che vogliono fare i duri: si trovano ogni due-tre settimane per fare incontri di pugilato. Scontri addirittura organizzati nella scuola, non battaglie fra gang”. Durante uno di queste lotte Finn colpisce quello che viene definito un suo amico: “Il ragazzo è caduto e ha battuto la testa ed è stato malissimo. Ma in pochi giorni si è ripreso, sta benissimo e adesso è al college”. 

Poi l’elemento Italia che, fino a qualche giorno fa, evocava bei ricordi in famiglia: “Io e mio marito siamo andati in luna di miele in Toscana, a Siena. Eravamo innamorati del paese e per questo nostra figlia si chiama Alessandra. Quando Finn ha detto che andava anche lui in Italia eravamo felici”. 

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