Cronaca

Come funziona il bond quinquennale nato per salvare i rinoceronti 

rinoceronte bond

SCOTT OLSON / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / AFP

Rinoceronte nero

La conservazione delle specie in estinzione da oggi passerà anche da Wall Street. È questo il progetto nato dalla collaborazione tra la Zoological Society of London e la Conservation Capital: prestiti obbligazionari da 50 milioni di dollari focalizzati sulla salvaguardia dall’estinzione dei rinoceronti di Kenya e Sudafrica. Rhino-bond come, sono già stati ribattezzati. “Nell’ambito del programma – scrive Bloomberg – il bond quinquennale coprirà gli sforzi di gestione di cinque siti in Sud Africa e Kenya dove vivono circa 700 rinoceronti neri, ovvero circa il 12% della totalità di quelli rimasti. Agli investitori saranno restituiti il ​​capitale e un rendimento se il numero di animali aumenta. L’obiettivo è aumentare la popolazione di rinoceronti neri del mondo del 10%.

“Consideriamo questo come un cambiamento nel modello di finanziamento della conservazione”, ha dichiarato Oliver Withers, responsabile della finanza per la conservazione e dell’impresa presso la Zoological Society di Londra. Glen Jeffries di Conservation Capital ha ammesso che i rinoceronti neri sono stati scelti perché sono “numerabili, in pericolo di estinzione e carismatici”; un giro di prova dunque, in attesa di poter applicare questo sistema economico per sovvenzionare altre specie in via d’estinzione e i numeri che riguardano i rinoceronti neri sono effettivamente allarmanti: nel 1970 in Africa ne scorrazzavano circa 65 mila, ad oggi ne sono rimasti appena 5.500.

Ad aggravare la situazione negli ultimi anni anche l’intervento dei bracconieri, interessati a guadagnare dal mercato, soprattutto vietnamita e cinese, legato alla polvere di corno di rinoceronte, che da quelle parti si ritiene possa guarire il cancro e aiutare la virilità maschile.

I destinatari dei fondi posso spendere i soldi ricevuti come meglio credono, l’importante è che fino all’ultimo centesimo venga impiegato per la conservazione della specie. Un esperimento che rientra in quelli che tecnicamente vengono definiti “impact bond”, già utilizzati in passato con ottimi risultati per quanto riguarda il finanziamento per una serie di obiettivi umanitari, dall’educazione delle ragazze nell’India rurale a progetti di pesca sostenibile nelle Seychelles. Adesso bisognerà capire quanto possa risultare vincente l’intervento diretto di Wall Street, ma il meccanismo è semplice: rendere conveniente per i grandi investitori la salvaguardia di una specie.

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