Cronaca

‘Centrifughe del sangue’ illegali scoperte e denunciate dai carabinieri del Nas

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Sangue prelevato ai pazienti e poi loro reinfuso una volta lavorato e concentrato per mezzo di apparecchiature convenzionalmente denominate “centrifughe del sangue”. Il tutto in modo illegale e senza le previste autorizzazioni. È uno dei fenomeni rilevati dai Carabinieri del Nas impegnati in una serie di controlli su studi medici e ambulatori di tutta Italia. Si tratta di una tecnica di medicina estetica, ormai consolidata a livello internazionale, denominata “PRP” (plasma ricco di piastrine), applicata presso alcune cliniche private, poliambulatori e anche studi odontoiatrici, finalizzate a processi di rigenerazione cellulare con fattori di crescita piastrinici a scopo dermatologico e di ricostruzione maxillo-facciale. 

“L’esecuzione di tali fasi di manipolazione del sangue e dei suoi derivati – spiegano i Carabinieri – se condotte in assenza di corretta prassi clinica ed adeguata preparazione, può determinare seri rischi biologici e di infezioni ai pazienti sottoposti ai trattamenti”. Da qui l’invito ai cittadini a “rivolgersi a strutture sanitarie che abbiano una specifica autorizzazione all’utilizzo degli emoderivati, in quanto la tecnica PRP può essere eseguita solo presso servizi trasfusionali o in centri che adottino protocolli validati dal Centro nazionale sangue, ente di riferimento in materia”. Nel corso dei controlli sono stati accertati anche interventi chirurgici di medicina sperimentale denominati “lipofilling articolare”, praticati in cliniche private senza procedure autorizzate.

I controlli negli ambulatori medici

I Nas hanno effettuato ispezioni in 607 tra studi medici, ambulatori e poliambulatori di tutta Italia, accertando irregolarità in 172 strutture, pari al 28% degli obiettivi controllati. Sono stati eseguiti provvedimenti di chiusura o sospensione dell’attività nei confronti di 52 strutture, il cui valore economico ammonta a oltre 16 milioni di euro: alla base dei provvedimenti, “gravi e palesi irregolarità igieniche e strutturali, spesso associate all’assenza autorizzativa ed abilitativa dello studio”.

Il monitoraggio ha riguardato tutti gli aspetti del comparto, con particolare riferimento all’idoneià delle strutture (autorizzazioni, requisiti igienico-strutturali), il possesso di titoli abilitativi in relazione alle diverse specializzazioni, la sicurezza nei luoghi di lavoro (adeguatezza dei sistemi antincendio, corretta applicazione della normativa sul fumo), la corretta custodia e somministrazione dei medicinali, senza escludere il regolare funzionamento delle apparecchiature medico-diagnostiche e lo smaltimento dei rifiuti sanitari.

“I controlli – spiegano i Carabinieri – hanno fatto emergere situazioni di irregolarità causate principalmente dall’esercizio abusivo della professione sanitaria, in particolare odontoiatrica, dalla detenzione di farmaci scaduti di validità e dall’erogazione di prestazioni mediche di svariate branche specialistiche in strutture prive di autorizzazione e in locali con carenze igienico-strutturali ed impiantistiche”.

Complessivamente sono state contestate 341 violazioni penali ed amministrative, denunciando 222 medici e professionisti nel settore sanitario, mentre altri 77 sono stati sanzionati per infrazioni amministrative, per un ammontare di 193 mila euro. Sequestrate 1.915 confezioni di medicinali scaduti di validità o defustellati e svariate apparecchiature e dispositivi medici non regolari, per un valore stimato in oltre 103 mila euro.

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